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L’app di DeepSeek scompare dagli store di Apple e Google in Italia

L’app di DeepSeek, applicazione cinese dotata di Intelligenza artificiale generativa che sta facendo molto discutere in tutto il mondo, non risulta più disponibile negli store di Google e Apple in Italia. Il sito di Deepseek risulta invece raggiungibile, anche se va molto a rilento

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L’app di DeepSeek scompare dagli store di Apple e Google in Italia

L’app di DeepSeek, applicazione cinese dotata di Intelligenza artificiale generativa che sta facendo molto discutere in tutto il mondo, non risulta più disponibile negli store di Google e Apple in Italia. Il sito di Deepseek risulta invece raggiungibile, anche se va molto a rilento

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L’app di DeepSeek scompare dagli store di Apple e Google in Italia

L’app di DeepSeek, applicazione cinese dotata di Intelligenza artificiale generativa che sta facendo molto discutere in tutto il mondo, non risulta più disponibile negli store di Google e Apple in Italia. Il sito di Deepseek risulta invece raggiungibile, anche se va molto a rilento

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L’app di DeepSeek, applicazione cinese dotata di Intelligenza artificiale generativa che sta facendo molto discutere in tutto il mondo, non risulta più disponibile negli store di Google e Apple in Italia. Il sito di Deepseek risulta invece raggiungibile, anche se va molto a rilento

L’app di DeepSeek, applicazione cinese dotata di Intelligenza artificiale generativa che sta facendo molto parlare – e discutere – specialmente in questi ultimi giorni in tutto il mondo, non risulta più disponibile negli store di Google e Apple in Italia; su entrambi gli store DeepSeek era diventata l’app gratuita più scaricata (e non solo in Italia). Il sito di Deepseek risulta invece raggiungibile, anche se va molto a rilento.

Da Google rendono noto che ciò sta avvenendo soltanto in Italia. La causa è, al momento, ancora ignota.

Il motivo principale potrebbe essere legato all’importantissimo tema della privacy: ieri – lo ricordiamo – il nostro Garante della privacy ha infatti aperto un’indagine su DeepSeek a causa del rischio per “i dati di milioni di italiani”. L’azienda sembrerebbe quindi essersi “autosospesa” solo nel nostro Paese come una sorta di “mossa difensiva” nei confronti di possibili sanzioni.

Il Garante della privacy italiano aveva inviato una richiesta di informazioni ad “Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence” e a “Beijing DeepSeek artificial intelligence”, le società che forniscono il servizio di chatbot di DeepSeek sia su web che su app. “L’Autorità, considerato l’eventuale alto rischio per i dati di milioni di persone in Italia, ha chiesto alle due società e alle loro affiliate di confermare quali siano i dati personali raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale sia la base giuridica del trattamento e se siano conservati su server collocati in Cina”, queste le parole scritte in una nota dal Garante della privacy che aveva dato 20 giorni di tempo alla società cinese per rispondere.

Tale evento ricorda – e, in qualche modo, assomiglia molto – a quanto accaduto con ChatGpt quando, dopo un’indagine del nostro Garante della privacy, è stato bloccato nel marzo 2023 (il nostro è stato l’unico caso in tutto il mondo). Indagine terminata poi nel dicembre 2024 con una sanzione finale di 15 milioni di euro.

Ma i “guai” per DeepSeek non finiscono qui: OpenAI, proprietaria del chatbot di Intelligenza Artificiale ChatGpt, accusa la “rivale” Deepseek di aver utilizzato i propri modelli di apprendimento per lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale. Secondo quanto riferito da Bloomberg, Microsoft sta controllando se i dati di OpenAI siano stati infatti utilizzati senza autorizzazione.

David Sacks, indicato da Donald Trump come consigliere speciale per l’intelligenza artificiale e le criptovalute, ha parlato della possibilità di un possibile “furto” da parte di DeepSeek: “C’è una tecnica nell’intelligenza artificiale chiamata distillazione. Quando un modello impara da un altro modello in un certo senso succhia la conoscenza dal modello principale. E ci sono prove sostanziali che ciò che DeepSeek ha fatto qui è stato distillare la conoscenza dai modelli OpenAI, e non credo che OpenAI ne sia molto felice”, le sue parole a Fox News.

di Filippo Messina

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