
Budapest, Ilaria Salis in aula con catene a mani e piedi
Ilaria Salis, al via il processo: la 39enne italiana in aula in catene, con le manette ai polsi e alle caviglie e i piedi legati da ceppi di cuoio con dei lucchetti. Le polemiche
| Cronaca
Budapest, Ilaria Salis in aula con catene a mani e piedi
Ilaria Salis, al via il processo: la 39enne italiana in aula in catene, con le manette ai polsi e alle caviglie e i piedi legati da ceppi di cuoio con dei lucchetti. Le polemiche
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Ilaria Salis, al via il processo: la 39enne italiana in aula in catene, con le manette ai polsi e alle caviglie e i piedi legati da ceppi di cuoio con dei lucchetti. Le polemiche
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Ilaria Salis, al via il processo: la 39enne italiana in aula in catene, con le manette ai polsi e alle caviglie e i piedi legati da ceppi di cuoio con dei lucchetti. Le polemiche
In catene, con le manette ai polsi e alle caviglie – legate tra loro a un cinturone attaccato a sua volta a una specie di “guinzaglio” la cui catena viene tenuta da una donna delle forze di sicurezza – e i piedi legati da ceppi di cuoio con dei lucchetti; dietro di lei, i due coimputati e agenti di un corpo speciale in tenuta antisommossa, giubbotto antiproiettile e “mephisto” nero calato sul volto.
In queste condizioni è entrata oggi in aula per il processo – rinviato poi al 24 maggio – Ilaria Salis a Budapest (Ungheria).
La 39enne italiana militante antifascista – lo ricordiamo – si trova in carcere nella capitale ungherese da febbraio 2023 ed è accusata (insieme ad altri due coimputati, un uomo e una donna tedeschi) di aver aggredito due estremisti di destra nella capitale ungherese.
“È stato choccante, un’immagine pazzesca. Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni ma vederla ci ha fatto davvero impressione” le parole dell’avvocato difensore Eugenio Losco, che prosegue: “Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che andava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza […] È una grave violazione della normativa europea, l’Italia deve far finire questa situazione ora”.
“Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio”, dichiara il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Salis, che si è dichiarata non colpevole, rischia ora 11 anni di carcere.
di Filippo Messina
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