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Campionessa di scherma dell’Uzbekistan abusata da tre atleti durante ritiro in Italia

La violenza nei confronti della campionessa di scherma 17enne della squadra dell’Uzbekistan sarebbe avvenuta ad agosto. La principale ipotesi riguarda la “droga dello stupro”

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Campionessa di scherma dell’Uzbekistan abusata da tre atleti durante ritiro in Italia

La violenza nei confronti della campionessa di scherma 17enne della squadra dell’Uzbekistan sarebbe avvenuta ad agosto. La principale ipotesi riguarda la “droga dello stupro”

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Campionessa di scherma dell’Uzbekistan abusata da tre atleti durante ritiro in Italia

La violenza nei confronti della campionessa di scherma 17enne della squadra dell’Uzbekistan sarebbe avvenuta ad agosto. La principale ipotesi riguarda la “droga dello stupro”

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La violenza nei confronti della campionessa di scherma 17enne della squadra dell’Uzbekistan sarebbe avvenuta ad agosto. La principale ipotesi riguarda la “droga dello stupro”

Abusata da tre atleti della Federscherma – di cui uno minorenne – durante un ritiro a Chianciano Terme (Siena): è quanto sarebbe accaduto a una campionessa di scherma di 17 anni della squadra dell’Uzbekistan.

La violenza sarebbe avvenuta tra il 4 e il 5 agosto 2023 durante un ritiro pre estivo a cui partecipavano squadre di diverse Federazioni. Secondo le prime ricostruzioni, i tre atleti della nazionale junior di scherma avrebbero fatto bere alla 17enne – insieme alla birra – la cosiddetta “droga dello stupro”, questa l’ipotesi principale. Secondo quanto riferito dalla giovane, al suo risveglio i presunti autori ridevano e pronunciavano frasi offensive nei suoi confronti.

I legali della famiglia della ragazza avrebbero inoltre dichiarato che nei confronti degli atleti non ci sarebbe nessuna iniziativa di tipo cautelare. Coni e Federscherma non avrebbero infatti nemmeno sospeso gli indagati.

«C’è un’inerzia da parte della Procura che neanche ha attivato il codice rosso e della Federscherma che non ha preso nessun provvedimento nei confronti degli atleti indagati”, le parole di Luciano Guidarelli, legale della giovane atleta, che prosegue: “La ragazza quando si è resa conto di ciò che aveva subito ha avvisato la compagna di stanza e la madre che è subito arrivata in Italia. La Federscherma è stata immediatamente avvisata ma non abbiamo mai avuto riscontri né di provvedimenti nei confronti degli atleti coinvolti né di solidarietà nei confronti della vittima”. Guidarelli continua: “Il fatto che gli indagati non siano stati sanzionati o sospesi dalla loro attività agonistica ha reso possibile che la giovane li abbia nuovamente incontrati durante gare e altri ritiri con conseguenti traumi”.

Sul caso sta indagando la Procura di Siena.

di Mario Catania

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