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Ennesimo femminicidio, il peso dell’impotenza

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L’assurdità della notizia di cronaca di Messina, sull’ennesimo caso di femminicidio, ci obbliga a fare i conti con un senso di impotenza. Il pensiero di un padre

Ennesimo femminicidio, il peso dell’impotenza

L’assurdità della notizia di cronaca di Messina, sull’ennesimo caso di femminicidio, ci obbliga a fare i conti con un senso di impotenza. Il pensiero di un padre

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Ennesimo femminicidio, il peso dell’impotenza

L’assurdità della notizia di cronaca di Messina, sull’ennesimo caso di femminicidio, ci obbliga a fare i conti con un senso di impotenza. Il pensiero di un padre

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Parlo da papà, molto prima che da giornalista. Scrivo e penso da genitore, davanti all’assurdità di questa notizia arrivata da Messina che abbiamo dovuto leggere e rileggere e – dal punto di vista professionale – commentare nelle ultime ore, cercando disperatamente qualcosa che abbia ancora un senso ripetere.

Perché il papà non sa che aggiungere, il papà non sa che cavolo commentare, che non sia stato già scritto, detto, sottolineato un numero infinito di volte.
Il terrore è quello di non essere in grado di dire nulla di sensato alla propria figlia della stessa età di una povera ragazza ammazzata per niente. Letteralmente per niente.

Come aiutarla a costruirsi le difese necessarie? Cosa dirle, per metterla al riparo dalle assurdità più spaventose?

Cosa dire, è sempre il papà che se lo chiede, ai propri figli maschi, perché mai e poi mai – mai e poi mai! – possano pensare anche solo per un singolo istante della loro vita che un semplicissimo “No”, un chiarissimo, emblematico, indiscutibile “No”, possa essere interpretato come un’offesa. Un’umiliazione da lavare con il sangue.

Il papà che scrive sente tutto il peso dell’impotenza, dell’assurdità, del vuoto, del nulla. Tutti ci sentiamo tutti impotenti. Rassegnati mai, ma impotenti sì.

Non c’è alternativa: ripetere fino all’infinito ciò che a tutte le persone dotate di normale raziocinio appare un dato scontato, incontrovertibile, di una banalità assoluta: la vita è fatta di “No”, tanti “No”.
Ne arriveranno di tipi molto diversi fra loro, da persone e in condizioni così differenti da perderne il conto.

Ma un “No” è un “No”.

Ficchiamocelo in testa. Ficchiamolo in testa a forza ai nostri figli e alle nostre figlie.

Di Fulvio Giuliani

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