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Ergastolo per Alessandro Impagnatiello, una sentenza importante

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Non può essere un caso che proprio nella giornata contro la violenza sulle donne sia arrivata la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello

Ergastolo per Alessandro Impagnatiello

Ergastolo per Alessandro Impagnatiello, una sentenza importante

Non può essere un caso che proprio nella giornata contro la violenza sulle donne sia arrivata la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello

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Ergastolo per Alessandro Impagnatiello, una sentenza importante

Non può essere un caso che proprio nella giornata contro la violenza sulle donne sia arrivata la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello

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Non può essere un caso che proprio nella giornata contro la violenza sulle donne sia arrivata la condanna all’ergastolo per uno dei delitti che più hanno sconvolto negli scorsi mesi. Ergastolo con isolamento diurno e risarcimento di 700mila euro alla famiglia della vittima. Ergastolo per Alessandro Impagnatiello, il barman milanese che ha ucciso a coltellate la compagna Giulia Tramontano, incinta del loro bambino. Impagnatiello è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario aggravato occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza.

Una sentenza importante, inevitabile probabilmente ma che come ha giustamente detto la mamma di Giulia non costituisce una vendetta perché ciò che loro hanno perso, nessuno potrà restituirglielo. Ma che questa sentenza sia arrivata proprio in questo giorno, è certo significativo. Perché racconta di come ancora oggi, in Italia, ci siano delitti brutali. E di come per chi li commette non ci debbano essere sconti, né attenuanti. Anche se nessuno restituirà la vita a Giulia, né al piccolo Thiago ucciso quando era ancora nel grembo materno. Una giovane donna che non diventerà mai mamma, un bambino che non crescerà mai. Un dolore che non si attenuerà mai, per questa famiglia. Un dolore che certo, il loro, durerà tutta la vita.

di Annalisa Grandi

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