Frana ad Avio: un bambino di 9 anni fa 100 chilometri al giorno per andare a scuola – IL VIDEO
Il sindaco di Avio, Ivano Franchetti, ha proposto alla Provincia di riaprire la carreggiata per mezz’ora ogni mattina, tra le 7.00 e le 7.30, per permettere al bambino di scendere a scuola, ma massi e detriti occupano ancora la strada che viene considerata pericolosa
Martin ha nove anni e, a causa di una frana che lo scorso 2 ottobre ha provocato la chiusura della strada provinciale che percorreva per andare a scuola, ogni mattina deve affrontare un viaggio di circa 100 chilometri tra andata e ritorno. Il bambino vive al rifugio Monte Baldo, abbarbicato sul fianco destro del Lago di Garda. Una struttura alpina che sorge a 1.180 metri di altitudine nella suggestiva conca di Madonna delle Neve, frazione di Avio. Il comune trentino, noto come la “città del vino”, è il primo paese della provincia di Trento arrivando da Verona. E si affaccia sulla strada che collega le due città.
In condizioni normali, il percorso dal rifugio ad Avio è lungo 19 km e, prima della frana, era servito da uno scuolabus
In condizioni normali, il percorso dal rifugio al paese è lungo 19 chilometri e, prima della frana, era servito da uno scuolabus. Mezzo che in circa mezz’ora portava i bambini a scuola. Dal 2 ottobre, però, la Strada Provinciale 208 è inagibile: i chilometri sono diventati 46 e il tragitto molto più tortuoso. Gli abitanti e i commercianti della zona sono costretti a utilizzare vecchie stradine scoscese. Con tempi di percorrenza così lunghi da rendere impossibile il servizio regolare dello scuolabus.
“La mattina lo porto io”, racconta il padre, Alessandro Pachera, al Corriere della Sera, “perché Martin sarebbe il primo bambino a salire sullo scuolabus. Ma non arriva più fin qui: impiegherebbe troppo tempo. Al ritorno invece il pulmino lo riporta al rifugio, passando da Mori, Brentonico e San Valentino”.
In un primo momento la scuola si era attivata per consentire a Martin di seguire le lezioni a distanza
In un primo momento la scuola si era attivata per consentire a Martin di seguire le lezioni a distanza. “Il preside mi aveva detto che gli avrebbero condiviso il materiale. Ma dopo un paio di giorni in cui non era arrivato nulla mio figlio si è preoccupato e ha voluto tornare a scuola. Gli mancavano troppo i suoi amici”. Così, oggi la traversata quotidiana viene condivisa tra i genitori e il servizio comunale.
Il sindaco di Avio, Ivano Franchetti, ha proposto alla Provincia di riaprire la carreggiata per mezz’ora ogni mattina, tra le 7.00 e le 7.30, per permettere al bambino di scendere a scuola, ma massi e detriti occupano ancora la strada che viene considerata pericolosa. Il Servizio strade trentino non ha concesso deroghe all’ordinanza di chiusura, che sarà in vigore almeno fino al 7 novembre.
Alessandro Pachera, che gestisce il rifugio Monte Baldo, ha ricordato che quella strada non serve solo al figlio ma all’intera comunità, e che questo “fastidio” andrebbe risolto al più presto. La frana è stata causata dal crollo di un blocco di roccia che ha danneggiato una condotta in cemento armato di proprietà di Hydro Dolomiti Energia. Lo sversamento d’acqua ha poi innescato gli smottamenti che hanno danneggiato parte della carreggiata.
di Angelo Annese
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!