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Garlasco, nuovo testimone contro l’alibi di Sempio: “Lo scontrino del parcheggio di Vigevano non era suo”

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“Lo scontrino del parcheggio di Vigevano non era né di Andrea Sempio né della sua famiglia”. Questa l’ultima novità (credibile?) del caso Garlasco

Garlasco, nuovo testimone contro l’alibi di Sempio: “Lo scontrino del parcheggio di Vigevano non era suo”

“Lo scontrino del parcheggio di Vigevano non era né di Andrea Sempio né della sua famiglia”. Questa l’ultima novità (credibile?) del caso Garlasco

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Garlasco, nuovo testimone contro l’alibi di Sempio: “Lo scontrino del parcheggio di Vigevano non era suo”

“Lo scontrino del parcheggio di Vigevano non era né di Andrea Sempio né della sua famiglia”. Questa l’ultima novità (credibile?) del caso Garlasco

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“Lo scontrino del parcheggio di Vigevano non era né di Andrea Sempio né della sua famiglia”. Questa l’ultima novità (credibile?) del caso Garlasco.

Lo scontrino a cui si fa riferimento è uno scontrino del parcheggio di Vigevano (datato 13 agosto 2007, giorno in cui è morta Chiara Poggi). Tale scontrino è stato conservato da Sempio e dalla sua famiglia e mostrato come principale prova della presenza dell’indagato lontana da Garlasco.

Ma, secondo quanto riferito da un nuovo supertestimone che si è presentato spontaneamente nella caserma del Comando provinciale dei Carabinieri di Milano – descritto dagli investigatori come “molto credibile” e “informato sui fatti” – tale scontrino non sarebbe riconducibile né a Sempio né ai suoi familiari.

Informata, la Procura di Pavia ha avviato i necessari riscontri per capire la reale attendibilità di tale testimone.

Se ritenuta credibile, questa testimonianza smonta l’alibi di Andrea Sempio

Si tratta di un’informazione molto importante. Tale testimonianza infatti – qualora ritenuta credibile – rischierebbe di far crollare definitivamente uno dei punti decisivi della difesa di Sempio. Poiché proprio questo scontrino è il principale alibi del nuovo indagato.

Nell’interrogatorio di Sempio del 10 febbraio 2017 – davanti al pm Venditti (poche settimane fa accusato di corruzione in atti giudiziari per scagionare il nuovo indagato) e alla pm Giulia Pezzino (che si è dimessa a febbraio 2025 dalla magistratura) – Sempio, riguardo tale scontrino, aveva affermato: “Quello scontrino è stato ritrovato da mio padre o mia madre sulla macchina qualche giorno dopo il fatto, quando io ero già stato sentito. Mia madre ha detto: ‘per sicurezza teniamolo’”.

Fra colpi di scena (?), (nuove) inchieste, aperture (e riaperture) delle indagini e nuovi testimoni (credibili?), quanto avvenuto a Garlasco – considerati tutti i possibili (?) errori commessi durante le prime ricostruzioni dei fatti, ricerche e valutazioni – rimane un caso estremamente complesso. Per diversi motivi.

Nel frattempo – lo ricordiamo – Alberto Stasi, fidanzato di Chiara Poggi al momento del tragico evento, ora 41enne, è l’unico condannato per la morte della 25enne. È stato condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni.

di Filippo Messina

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