Giovanbattista Cutolo, ucciso a 24 anni per un parcheggio
Giovanbattista Cutolo, ucciso a 24 anni per un parcheggio
Giovanbattista Cutolo, ucciso a 24 anni per un parcheggio
Un’estate di violenza, un’estate di fatti di cronaca che hanno colpito e sconvolto. Ultimo in ordine di tempo: l’omicidio a Napoli del 24enne musicista Giovanbattista Cutolo. Freddato sotto gli occhi della fidanzata per una lite per il parcheggio di uno scooter. E ancora una volta, come molto spesso abbiamo raccontato in queste settimane, il colpevole è un minorenne. Un sedicenne, per l’esattezza. Giovane all’anagrafe ma con un curriculum criminale già lungo. Un giovane di una delle tante “paranze” dei Quartieri Spagnoli, che sui social omaggiava tra gli altri un rapinatore 15enne rimasto ucciso nel 2020 mentre tentava di rapinare un carabiniere.
Una famiglia difficile, un padre con numerosi precedenti penali, una accusa di tentato omicidio quando di anni ne aveva appena 14, e quindi non era imputabile. Sorrideva, quando lo hanno arrestato. Sorrideva, come se essersi macchiato di un omicidio fosse un vanto. Un sorriso che racconta una generazione smarrita, una generazione che sembra non trovare altra strada se non quella di farsi largo armi in pugno. Una generazione che deve preoccupare, e spaventare. Perché sempre più spesso, questi giovani adulti, si rendono protagonisti di gravissimi fatti di cronaca. Perché sempre più spesso, sembrano avere già smarrito la speranza di un futuro lontano dal degrado e dalla violenza.
di Annalisa GrandiLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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