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Il 2024 già a quota un femminicidio ogni due giorni

A pochi giorni dall’inizio dell’anno siamo già a quota un femminicidio ogni 48ore: cinque le vittime di un piaga culturale da fermare

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Il 2024 già a quota un femminicidio ogni due giorni

A pochi giorni dall’inizio dell’anno siamo già a quota un femminicidio ogni 48ore: cinque le vittime di un piaga culturale da fermare

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Il 2024 già a quota un femminicidio ogni due giorni

A pochi giorni dall’inizio dell’anno siamo già a quota un femminicidio ogni 48ore: cinque le vittime di un piaga culturale da fermare

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A pochi giorni dall’inizio dell’anno siamo già a quota un femminicidio ogni 48ore: cinque le vittime di un piaga culturale da fermare

Il 2023 si era concluso con un femminicidio che ha scosso violentemente la sensibilità di tutti, quello della giovane Giulia Cecchettin, seguito dalle parole struggenti del padre Gino ai suoi funerali: “La vita di Giulia ci è stata sottratta in modo crudele ma la sua morte può, anzi, DEVE essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne”.

Parole al vento di fronte ai fatti che stanno già segnando di dolore il nuovo anno appena iniziato: cinque vittime in 11 giorni. La media di un femminicidio ogni 48 ore.

La prima vittima il 2 gennaio, la 71enne Rosa D’Ascenzo, portata dal marito all’ospedale di Civita Castellana (provincia di Roma)già deceduta con la scusa di “incidente domestico”. L’uomo, accusato del delitto, si trova ora in carcere.

Il 5 gennaio saranno due le vittime, Delia Zarniscu e Maria Rus, ad essere massacrate nelle rispettive case da un 24enne di origine rumene, unico indagato dalla Procura di Agrigento per un omicidio seguito ad un rifiuto sessuale.

Elisa Scavone, 65enne torinese, è la quarta vittima di un “non-amore” violento: il marito è l’unico indagato con l’accusa di omicidio volontario (anche se in passato aveva sofferto di disturbi mentali).

Infine, l’11 gennaio, la 38enne Ester Palmieri viene aggredita nella sua casa di Montalbiano, frazione di Valfloriana (Trento) in cui viveva insieme al marito con il quale aveva avviato le pratiche di separazione. È morta ieri, dopo essere stata sottoposta ad un delicato intervento. Il carnefice, Igor Moser di 45 anni, si è tolto la vita impiccandosi.

Un bollettino di guerra che mai avremmo voluto elencare a soli 13 giorni dall’inizio del 2024 e che ci ricorda, ora e sempre, quanto lavoro ci sia ancora da fare per scardinare la cultura della violenza.

di Raffaela Mercurio
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