AUTORE: Annalisa Grandi
Uno, due, tre: si cambia e poi si torna indietro. Ci eravamo abituati forse troppo bene negli ultimi mesi, senza troppi balletti di scelte fatte e poi cambiate. Siamo invece tornati ai vecchi tempi – cioè al regno della confusione – su uno dei temi più delicati di questo periodo: i bambini e la scuola. Prima la circolare del Ministero della Salute che reintroduce la Dad con un solo caso positivo, poi l’intervento di Draghi e Figliuolo che ribadiscono che la priorità è continuare con le lezioni in presenza. E così circolare emendata e misure diverse a seconda delle età dei bimbi: Dad con un solo positivo fino ai 6 anni, con due dai 6 ai 12, con tre dai 12 in avanti. Non proprio un modo di procedere uniforme, ma è anche vero che i più piccoli sono proprio quelli per cui ancora non è partita la vaccinazione. Quindi la misura ha senso.
Sono state annunciate anche altre risorse per le Asl per gestire il tracciamento dei contatti dei positivi, anche perché finora era questo uno dei problemi lamentati dai dirigenti scolastici. Annosa questione, che per mesi ha rappresentato un enorme scoglio al contenimento dei contagi, ma il fatto che ancora non sia stata risolta in modo efficiente è sconcertante. Anche perché, invece, proprio fare i tamponi e tracciare i contatti dei positivi è l’unico modo per consentire ai bimbi di restare in classe. Ed è giusto che questa sia una priorità, perché davvero gli studenti hanno già pagato un prezzo altissimo nello scorso anno e mezzo. E fermo restando che bisognerebbe lavorare, come abbiamo già scritto, a piattaforme uniche e soprattutto che funzionino sempre, ma specialmente quando si va in Dad. Perché i gap tecnologici non possono essere colmati in ordine sparso e affidandosi ai singoli istituti. Questo vale per oggi e ovviamente per il futuro.
La confusione non aiuta, da qualunque parte arrivi, anche perché famiglie e ragazzi sono già stati sottoposti a uno stress non indifferente e tuttora le condizioni per stare in classe non sono semplicissime, tra mascherine e finestre aperte. Alternative al momento non ce ne sono, naturalmente: tocca adattarsi. Ma va comunque reso merito ai ragazzi, che nella stragrande maggioranza dei casi hanno dimostrato una maturità che non proprio tutti gli adulti in questo periodo possono rivendicare di aver avuto. Sono loro quelli su cui tutte queste misure ovviamente vanno a incidere. E cruciale sarà anche capire quanti tra i più piccoli verranno vaccinati, tema su cui ancora il dibattito è aperto. La certezza è che tornare indietro sarebbe grave.
di Annalisa Grandi
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Roma, crollo di parte della Torre dei Conti. Le testimonianze: “Non ho mai visto una cosa del genere” – IL VIDEO
04 Novembre 2025
“Ho visto le macerie cadere, c’era questo uomo sopra la torre. Ho cercato di avvertirlo in tutti i…
Addio al vignettista Giorgio Forattini
04 Novembre 2025
È morto a Milano, all’età di 94 anni, Giorgio Forattini, il vignettista e giornalista che ha rivol…
Omicidio dell’imprenditore Marco Veronese, ucciso a coltellate nel Torinese: fermato un uomo, avrebbe confessato
04 Novembre 2025
C’è un fermo per l’omicidio di Marco Veronese, l’imprenditore 39enne ucciso a coltellate in strada…
Quella follia che continua a colpire e si fa finta di non vedere
04 Novembre 2025
Non è la prima volta che degli squilibrati scelgono di colpire persone a caso per dare sfogo alle…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.