Il primo volo commerciale in Antartide: Hi Fly, l’eccezione scaccia crisi
In un periodo di grave crisi per le compagnie aeree e il turismo, Hi Fly porta a termine il primo volo commerciale in Antartide. Un nuovo tipo di turismo in uno dei luoghi ancora incontaminati del Pianeta, chissà però per quanto ancora.
| Cronaca
Il primo volo commerciale in Antartide: Hi Fly, l’eccezione scaccia crisi
In un periodo di grave crisi per le compagnie aeree e il turismo, Hi Fly porta a termine il primo volo commerciale in Antartide. Un nuovo tipo di turismo in uno dei luoghi ancora incontaminati del Pianeta, chissà però per quanto ancora.
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Il primo volo commerciale in Antartide: Hi Fly, l’eccezione scaccia crisi
In un periodo di grave crisi per le compagnie aeree e il turismo, Hi Fly porta a termine il primo volo commerciale in Antartide. Un nuovo tipo di turismo in uno dei luoghi ancora incontaminati del Pianeta, chissà però per quanto ancora.
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In un periodo di grave crisi per le compagnie aeree e il turismo, Hi Fly porta a termine il primo volo commerciale in Antartide. Un nuovo tipo di turismo in uno dei luoghi ancora incontaminati del Pianeta, chissà però per quanto ancora.
Con l’arrivo di Omicron, la nuova variante del Covid 19 individuata in Africa, le compagnie aeree e il turismo si trovano a fronteggiare una nuova gravissima crisi e molti aerei rischiano di rimanere fermi a terra. Ma c’è comunque chi vola, nel vero senso della parola, e lo fa molto in alto e in lungo. Questa eccezione ha un nome: Hi Fly. La compagnia charter portoghese, nonostante le difficoltà di questo periodo, è riuscita a raggiungere un grande traguardo: il primo volo commerciale della storia in Antartide, nel cosiddetto “deserto di neve”.
Questa storica impresa compiuta da Hi Fly apre la strada, oltre che la pista di volo, a un nuovo tipo di turismo verso mete decisamente insolite per la gente comune: in questo caso ci si è spinti in Antartide. “This is history” sono le parole pronunciate dal comandante Carlos Mirpuri (che è anche vicepresidente e cofondatore di Hi Fly) all’arrivo dell’aereo Hi Fly Airbus A340 nel continente più freddo del pianeta.
Decollato martedì 2 novembre da Cape Town, Sudafrica, il volo, con a bordo 23 passeggeri, è stato commissionato da Wolf’s Fang, un nuovo resort “campo avventura” di lusso in Antartide del tour operator britannico White Desert (“deserto bianco” in italiano).
Viaggi come questo però non sono sicuramente accessibili a tutti: un luogo dove vacanza e adrenalina si uniscono ma per poterci andare il prezzo è decisamente alto.
La pista di ghiaccio presso la proprietà Wolf’s Fang dove è arrivato l’aereo è stata designata “aeroporto di livello C” anche se in realtà tecnicamente non è un aeroporto. In Antartide non esiste un vero e proprio aeroporto ma circa 50 piste di atterraggio; di conseguenza, solo un equipaggio altamente specializzato può arrivare fino a lì. Il volo è durato circa 5 ore e mezzo e il team ha trascorso meno di tre ore a terra.
Ma è davvero così indispensabile andare a visitare posti così sperduti dove non è per niente facile vivere? Possono essere queste nuove mete, un nuovo modo per spostarsi nonostante la pandemia? Certo, sicuramente andando in luoghi del genere non c’è rischio di essere contagiati da Covid e non ci sono chissà quali restrizioni essendo spazi enormi prevalentemente disabitati.
Ma bisogna guardare alla prospettiva di questi nuovi viaggi anche da un altro punto di vista, decisamente più importante: il turismo sta “uccidendo” l’Antartide. Con il boom di turisti nel 2020 (+53% negli ultimi quattro anni) nel cosiddetto “continente bianco” si rischia di mettere in pericolo l’habitat incontaminato, un ecosistema estremamente delicato, e le specie che ci vivono.
Il rischio è che, nel giro di pochi anni, il paesaggio potrebbe non essere più suggestivo come lo è ora. Non tutto ciò che piace all’uomo piace anche alla natura.
di Filippo Messina
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