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Imprenditore si suicida dopo critiche social per il flop a teatro

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Alberto Re, l’imprenditore si suicida dopo le critiche ricevute, in particolare, sui social network a causa del flop a teatro all’inaugurazione del Festival da lui organizzato
Imprenditore si suicida

Imprenditore si suicida dopo critiche social per il flop a teatro

Alberto Re, l’imprenditore si suicida dopo le critiche ricevute, in particolare, sui social network a causa del flop a teatro all’inaugurazione del Festival da lui organizzato
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Imprenditore si suicida dopo critiche social per il flop a teatro

Alberto Re, l’imprenditore si suicida dopo le critiche ricevute, in particolare, sui social network a causa del flop a teatro all’inaugurazione del Festival da lui organizzato
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Lunedì la serata inaugurale della manifestazionePaladino d’Oro – Sport Film Festivaldi cui l’imprenditore Alberto Re, 78 anni, è tra gli organizzatori, non va come previsto. Nessuno, infatti, si presenta al teatroPirandellodi Agrigento. Proprio quel teatro completamente vuoto diventa la causa scatenante di innumerevoli critiche, polemiche e sfottò da parte della stampa e, soprattutto, di tantissime persone sui social network. Frasi, quelle scritte, che nulla hanno a che vedere con le critiche a cui Alberto non si è mai sottratto. Fino a qualche giorno fa. “Alberto Re mai si è sottratto alla onestà intellettuale e sempre ha sorriso alle storture che possono capitare. Fino a qualche giorno fa – scrive la famiglia Re in una nota stampa – Poi l’onta che sale e che scalfisce, che non arretra e che violenta verbalmente una persona, ha consumato il vero danno”. Alberto, questa volta, non riesce a reggere la pressione di parole che oltrepassano il limite e che scatenano una gogna mediatica che lo travolge completamente. Mercoledì l’imprenditore si spara alla testa un colpo di pistola nella sua casa di Agrigento. Muore dopo 24 ore di agonia. L’obiettivo di Alberto era elevare ancor di più la cultura della sua amata Agrigento che – lo ricordiamo – è stata eletta capitale italiana della cultura 2025. “Alberto voleva contribuire ad elevare il dibattito culturale della sua amata Agrigento, non gli è stato concesso, sui social viaggiano sentenze di condanna senza nemmeno il capo di imputazione”, prosegue la famiglia Re, che aggiunge: “Si apra una riflessione su quello che è accaduto, lo si deve ad Alberto, perché mai più ci si possa trovare di fronte alla tempesta senza vestiti. Perché mai più ci si scaraventi contro un uomo con tale veemenza”. Alberto Re, colpito nel profondo, è un’altra vittima di persone senza scrupoli che, in un luogo virtuale come il web, si arrogano il diritto di insultare, umiliare e denigrare chiunque. Senza il minimo ritegno. E quell’immagine del teatro – emblema di cultura e luogo di aggregazione – vuoto, è purtroppo simbolica, oltre che desolante.   di Filippo Messina

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