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L’anziano generale, le spogliarelliste e gli ereditieri

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Il caso fece scalpore e non si riesce a chiuderlo: un anziano generale, morto a 88 anni, ha speso circa un milione dei propri averi dandoli alle spogliarelliste di un night club. La famiglia, accortasene post mortem, ha fatto causa alle signorine

L’anziano generale, le spogliarelliste e gli ereditieri

Il caso fece scalpore e non si riesce a chiuderlo: un anziano generale, morto a 88 anni, ha speso circa un milione dei propri averi dandoli alle spogliarelliste di un night club. La famiglia, accortasene post mortem, ha fatto causa alle signorine

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L’anziano generale, le spogliarelliste e gli ereditieri

Il caso fece scalpore e non si riesce a chiuderlo: un anziano generale, morto a 88 anni, ha speso circa un milione dei propri averi dandoli alle spogliarelliste di un night club. La famiglia, accortasene post mortem, ha fatto causa alle signorine

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Il caso fece scalpore e non si riesce a chiuderlo: un anziano generale, morto a 88 anni, ha speso circa un milione dei propri averi dandoli alle spogliarelliste di un night club. La famiglia, accortasene post mortem, fece causa alle signorine, accusandole di avere approfittato del suo essere rintronato. Svolte le indagini d’ufficio, la Procura ha già chiesto l’archiviazione del caso. La famiglia del defunto crapulone s’è opposta e ora, dopo una nuova perizia, la Procura torna a chiedere l’archiviazione: nessun reato. Sembra tutta una storia da ridere, ma contiene un principio di libertà.

Certo, capita che gli anziani (non solo maschi, ci sono precedenti anche famosi) siano più facilmente raggirabili e possano cascare nelle lusinghe di giovani avvenenti. Ma magari capita anche perché sono o si sentono soli. I parenti che arruolano avvocati per riavere il malloppo può darsi non si siano curati troppo dell’umore e della compagnia da fare al caro estinto.

Si è sempre più longevi, in una società benestante, ma il vecchio non è soltanto il depositario temporaneo del patrimonio che lascerà in eredità, ne è il proprietario e deve poterci fare quello che gli pare. Compreso il sentirsi dire «micio bello e bamboccione» (De André, op. cit.). Le spogliarelliste, che fanno le spogliarelliste e quindi agiscono in indubitabile trasparenza (absit iniuria verbis), ne avranno pure approfittato ma gli hanno anche fornito qualche divertimento, un po’ di allegria e qualche rimembranza del tempo che fu. Prosit.

Il generale e le spogliarelliste, l’ipotesi di reato

L’ipotesi di reato sarebbe quella di circonvenzione d’incapace. Ossia della persona indotta a compiere azioni per via della propria debolezza psicologica. Ad ora, comunque, il fascicolo del pm non contiene indagati.

di Sonia Falleri

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