La moglie-casalinga che rinuncia ai propri sogni, va risarcita dall’ex?
Un’incredibile sentenza spagnola è lo spunto per tornare a parlare di donne, di quello che non vogliono ma soprattutto di quello che dovrebbero volere
| Cronaca
La moglie-casalinga che rinuncia ai propri sogni, va risarcita dall’ex?
Un’incredibile sentenza spagnola è lo spunto per tornare a parlare di donne, di quello che non vogliono ma soprattutto di quello che dovrebbero volere
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La moglie-casalinga che rinuncia ai propri sogni, va risarcita dall’ex?
Un’incredibile sentenza spagnola è lo spunto per tornare a parlare di donne, di quello che non vogliono ma soprattutto di quello che dovrebbero volere
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Un’incredibile sentenza spagnola è lo spunto per tornare a parlare di donne, di quello che non vogliono ma soprattutto di quello che dovrebbero volere
Sta facendo parecchio discutere la notizia circolata nelle ultime ore che condanna un ex marito a risarcire l’ex moglie per il “lavoro” da casalinga e mamma, svolto nei 25 anni in cui i due sono stati sposati. La somma che dovrà versarle supera le 200mila euro ed è l’equivalente dei salari minimi interprofessionali degli anni trascorsi assieme, durante i quali lei – a sua detta- avrebbe rinunciato alla carriera per prendersi cura del focolare domestico. Grazie al suo “sacrificio”, il marito si è potuto dedicare anima e corpo al lavoro e oggi è un imprenditore milionario nel campo del fitness. La decisione frutto di una sentenza di primo grado di un tribunale di Malaga, Spagna, apre una doverosa riflessione anche su quanto accade in Italia, dove in passato – contestualmente a certe campagne elettorali – si è parlato in più di un’occasione di stipendiare anche le casalinghe. Un’ ipotesi subito naufragata per non creare discriminazioni tra quelle donne che, oltre a occuparsi della casa, vanno anche a lavorare ma comunque sufficiente a dirottare parecchie preferenze al momento del voto.
Diciamoci la verità: non è mai elegante parlare di soldi quando si parla di amore. Ma non si può far finta di non sapere che molte passioni, superati i primi tempi di grande entusiasmo, sono condannate all’estinzione (quand’anche non virano in odio reciproco). Che si sia d’accordo o meno con questa sentenza, è vera una cosa: sono molte le donne che fidandosi delle rassicurazioni del proprio partner accantonano progetti e ambizioni per seguire meglio casa e figli. E sì, è altrettanto vero che se qualcuno nella coppia resta a casa, i figli sono più seguiti. Ma con una punta di sano egoismo viene voglia di gridare: care donne, provate a essere indipendenti da qualsivoglia uomo, anche quando ricchissimo e vi sussurrerà nell’orecchio ‘penserò sempre io a te. Non credetegli. Credete solo a voi stesse. Credete in voi stesse. Ad aspettarvi, oltre l’ostacolo, ci sarà quella parolina che non ha prezzo, la libertà.
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