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Madre e figlia morte a Villa Pamphili (Roma), fermato in Grecia il presunto killer

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Si chiama Rexal Ford, ha 46 anni ed è un cittadino con passaporto americano. È lui l’uomo – il presunto killer – che è stato fermato a Skiathos, in Grecia. Per le morti di madre (29 anni) e figlia (circa 6 mesi), trovate prive di vita a Villa Pamphili (Roma)

Madre e figlia morte a Villa Pamphili (Roma), fermato in Grecia il presunto killer

Si chiama Rexal Ford, ha 46 anni ed è un cittadino con passaporto americano. È lui l’uomo – il presunto killer – che è stato fermato a Skiathos, in Grecia. Per le morti di madre (29 anni) e figlia (circa 6 mesi), trovate prive di vita a Villa Pamphili (Roma)

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Madre e figlia morte a Villa Pamphili (Roma), fermato in Grecia il presunto killer

Si chiama Rexal Ford, ha 46 anni ed è un cittadino con passaporto americano. È lui l’uomo – il presunto killer – che è stato fermato a Skiathos, in Grecia. Per le morti di madre (29 anni) e figlia (circa 6 mesi), trovate prive di vita a Villa Pamphili (Roma)

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Si chiama Rexal Ford, ha 46 anni ed è un cittadino con passaporto americano (secondo diverse fonti, anche la neonata e la donna trovate prive di vita a Villa Pamphili, a Roma, sono americane). È lui l’uomo – il presunto killer – che è stato fermato a Skiathos, in Grecia. Per le morti di madre (29 anni) e figlia (circa 6 mesi). A dare la notizia dell’arresto è il Tg1.

L’arresto di Rexal Ford

Secondo le prime ricostruzioni, Ford stava tentando di “confondersi” fra i turisti dell’isola greca. Ma un errore, un grandissimo errore, lo avrebbe “incastrato”: il cellulare. A quanto pare, l’uomo si sarebbe portato con sé il suo cellulare. E proprio questo oggetto – attraverso il continuo e minuzioso controllo delle celle telefoniche – lo avrebbe “intrappolato”.

Ford è accusato di aver tolto la vita alla neonata. Ed è sospettato di aver anche avuto un ruolo nella morte della madre, che sarebbe deceduta alcuni giorni prima della piccola.

L’accusa è di duplice omicidio.

L’uomo, allontanatosi dall’Italia, è ora stato fermato. In quello che è stato un vero e proprio decisivo blitz, in Grecia.

L’uomo – che ha tratti latini – sarebbe stato isolato in un’immagine delle telecamere di videosorveglianza con in braccio la neonata con la tutina rosa. La stessa tutina che è stata poi recuperata nella spazzatura.

I testimoni. “L’uomo era violento”

Per l’identificazione dell’uomo sarebbe stato fondamentale, in particolare, il racconto di un testimone che avrebbe visto la donna e l’uomo litigare. E avrebbe chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Secondo diverse testimonianze, l’uomo era violento. “Quell’uomo era violento e la donna non voleva farlo avvicinare alla sua bambina”, queste alcune parole pronunciate da un testimone.

La prima macabra scoperta a Villa Pamphili: la neonata trovata priva di vita

Il corpo della neonata è stato trovato da alcuni frequentatori del parco che hanno immediatamente chiamato il 112. Sul posto sono arrivati subito la Polizia, i Carabinieri e la Scientifica. All’arrivo dei soccorsi del 118 non c’è stato purtroppo niente da fare: la piccola era già morta. Sono stati inutili i disperati tentativi di rianimarla.

Tra i testimoni, chi ha chiamato le autorità ha spiegato di aver inizialmente pensato che si trattasse in realtà di un bambolotto. Non del corpo di un essere umano. Alcuni presenti hanno infatti inizialmente scambiato il corpo della neonata per un bambolotto. Poi, la terribile scoperta.

Sul corpo della piccola sarebbero state trovate diverse lesioni: alcuni traumi su braccia e gambe.

La seconda macabra scoperta a Villa Pamphili: il corpo della donna a poca distanza dalla bimba

Dopo poche ore dal ritrovamento del corpo della neonata, un’altra macabra scoperta: a circa 300 metri di distanza dalla piccola è stato trovato – all’interno di un sacco nero dell’immondizia – il corpo privo di vita di una donna.

Autopsia: sul corpo della donna non sono state rilevate lesioni.

di Filippo Messina

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