Un bambino morto annegato in un parco acquatico, a soli 4 anni. E un bagnino che si è tolto la vita, che era indagato per omicidio colposo proprio per la morte di quel bimbo. Una doppia tragedia in provincia di Brescia, venerdì scorso il piccolo Michael, che era in piscina insieme al padre, era annegato, in una giornata che avrebbe dovuto essere di festa e di svago e che si era tramutata in tragedia.

I bagnini che erano in servizio quel giorno erano stati indagati per omicidio colposo, erano stati sequestrati i loro cellulari per capire se potessero essere stati distratti dal telefonino nel momento in cui il piccolo annegava. Un’accusa, un sospetto che evidentemente pesava troppo su Matteo Formenti, questo il nome del bagnino che lunedì mattina era uscito di casa dicendo che andava al lavoro e di cui poi invece si erano perse le tracce. Fino ad oggi quando è stato segnalato il corpo di una persona alle pendici di un monte.

Esclusa la morte naturale, quasi certamente Matteo si è tolto la vita già il 23 giugno, ovvero il giorno in cui era scomparso. Si è tolto la vita, a 37 anni, probabilmente proprio perché era insostenibile per lui il peso di quanto avvenuto pochi giorni fa, il peso della morte del piccolo Michael, che di anni ne aveva appena quattro. Una tragedia, quella del bimbo a cui adesso se ne aggiunge un’altra. A prescindere dal fatto che ci fossero o meno responsabilità dei bagnini, cosa che accerteranno le indagini.

Di Annalisa Grandi