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Pantigliate (Milano), il giallo di Erika Ferini Strambi: ritrovata senza vita 11 giorni dopo la scomparsa

Erika Ferini Strambi era sparita dopo una serata al karaoke. La Procura indaga per omicidio a carico di ignoti

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Pantigliate (Milano) – La Procura indaga per omicidio dopo il ritrovamento del corpo di Erika Ferini Strambi, 53 anni, avvenuto lo scorso 16 luglio tra i campi di mais della periferia est di Milano. La donna aveva fatto perdere le sue tracce la notte tra il 5 e il 6 luglio, dopo una serata karaoke a Segrate in compagnia di un conoscente. I carabinieri stanno passando al setaccio le sue ultime ore con l’obiettivo di ricostruire le dinamiche dell’accaduto. Non appena gli investigatori sono arrivati sulla scena del crimine, hanno potuto constatare che quella sera la vittima non fosse da sola.

Quel giorno, un agricoltore della zona ha notato una Mini Cooper “piantata” in un fosso. Le portiere erano chiuse, ma non bloccate. Le chiavi erano ancora inserite nel quadro. A una prima occhiata poteva sembrare un incidente, forse dovuto a una sbandata. Ma qualcosa non torna: la vettura non aveva alcun airbag scoppiato, né danni significativi alla carrozzeria. Poi la triste scoperta. A circa 200 metri di distanza, nascosto tra la fitta vegetazione, giaceva supino il corpo di Erika. Una dinamica che, di primo acchito, solleva molti interrogativi. Soprattutto considerando la disabilità motoria che la costringeva all’uso delle stampelle. Le stesse ritrovate accanto al corpo, insieme a un paio di slip che, con ogni probabilità, indossava quella notte.

Si tratta di una zona molto isolata, un rifugio appartato che gli inquirenti descrivono come una sorta di “alcova” naturale. A pochi centimetri dal cadavere semivestito anche una scarpa sfilata. Non sono stati rilevati segni di violenza, ma si attendono gli esiti delle analisi autoptiche e tossicologiche disposte lunedì dal pm Francesco De Tommasi. Il sopralluogo avviene undici giorni dopo la denuncia di scomparsa del padre. Il corpo, complici le temperature estive, si trovava già in avanzato stato di decomposizione. 

Mancano all’appello una borsa di tela, con i documenti e gli effetti personali, così come il suo smartphone. Gli ultimi tabulati e i dati legati alla navigazione in rete risalgono alla mattina della scomparsa, intorno alle ore 7. È l’ora in cui il telefono si spegne, forse per la batteria scarica. Si ipotizza che possano essere stati abbandonati, o nascosti, nei dintorni tanto che gli inquirenti hanno richiesto al Comune di eseguire lo sfalcio dell’area e il dragaggio di un canale di irrigazione per cercare ulteriori tracce.

Questi elementi fanno pensare al coinvolgimento di terzi e la procura ha aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti. Per i militari della Compagnia Monforte di Milano risulta difficile immaginare che la donna, dopo un presunto incidente nel cuore della notte, sia uscita dall’abitacolo con le stampelle e abbia percorso quei 200 metri di terreno dissestato. Ritengono più plausibile un’altra ipotesi, ovvero che dopo l’accaduto qualcuno abbia spostato l’auto nel fosso con l’obiettivo di depistare le indagini.

La sera della scomparsa Erika Ferini Strambi, prima di allontanarsi dal locale, aveva bevuto qualche drink. Secondo alcuni testimoni, a mezzanotte inoltrata esce e rifiuta il passaggio offertole dall’uomo con cui ha trascorso la serata. Dice di voler andare a casa e lo lascia da solo nel locale. La donna abitava a Milano in Piazzale Cuoco, ma una volta salita in auto, invece di rientrare in città, prosegue nella direzione opposta. Intorno all’una di notte, le telecamere di sorveglianza e i varchi contatarghe rilevano la sua auto lungo le strade provinciali tra l’aeroporto di Linate e il Parco della Muzza, verso il lodigiano. L’occhio elettronico la immortala in due fotogrammi dove si vede che è sola. Doveva forse incontrare qualcuno? Magari una persona conosciuta online? È possibile.

Da quanto raccontano gli amici in passato aveva avuto altri incontri e frequentazioni occasionali. Anche ammesso che si sia impantanata nel fosso a seguito di una manovra accidentale, cosa o chi ha impedito a Erika di chiamare i soccorsi una volta uscita dall’abitacolo? Aldo Sergio Ferini Strambi, il padre della vittima, è stato il primo a denunciare la scomparsa ai carabinieri. L’uomo ritiene inconcepibile che la figlia sia riuscita a uscire dall’auto con le sue forze. E ha aggiunto che forse la o le persone che ha incontrato quella sera non erano di suo gradimento e, spaventata, potrebbe aver tentato la fuga.

di Angelo Annese

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