Rimini, la denuncia virale dell’animatore turistico
Rimini, la denuncia virale dell’animatore turistico scappato dal villaggio turistico: “Sottopagato e a rischio di contrarre malattie”
Rimini, la denuncia virale dell’animatore turistico
Rimini, la denuncia virale dell’animatore turistico scappato dal villaggio turistico: “Sottopagato e a rischio di contrarre malattie”
Rimini, la denuncia virale dell’animatore turistico
Rimini, la denuncia virale dell’animatore turistico scappato dal villaggio turistico: “Sottopagato e a rischio di contrarre malattie”
“Sono a Rimini, dovevo fare l’animatore ma sto scappando via”, è così che il giovane Gilberto ha iniziato un discorso, poi pubblicato sul social TikTok e divenuto virale, in cui ha denunciato le condizioni di lavoro in un villaggio a Rimini, sul litorale romagnolo.
“Ditemi se è normale per 650 euro al mese vivere in una situazione del genere, sottopagato e a rischio di contrarre le peggiori malattie”, ha continuato a spiegare il ragazzo. “L’alloggio in cui stavo fa schifo ed è ammuffito. Mi hanno detto che sono troppo sensibile e non ho spirito di adattamento, ma sfido chiunque a vivere 30 giorni in quelle condizioni”.
Un video che è riuscito a raggiungere un milione di visualizzazioni in pochi giorni e che ha riacceso i riflettori sulle diverse problematiche che oggi caratterizzano il settore lavorativo in Italia: paghe basse, condizioni pessime e la strumentalizzazione dei contratti scuola-lavoro, spesso utilizzati per non assumere personale qualificato e optare per giovane manodopera a basso costo.
Torna così in auge anche un altro tema tanto dibattuto nel nostro Paese: il salario minimo, attualmente non fissato da una legge nazionale come in altri paesi europei ma “tutelato” grazie agli accordi collettivi sindacali.
Di Claudia Burgio
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