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Sant’Anastasia, la piccola Assunta è fuori pericolo

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Assunta, la bambina colpita al volo da un proiettile all’esterno di un bar a Sant’Anastasia è fuori pericolo

Sant’Anastasia, la piccola Assunta è fuori pericolo

Assunta, la bambina colpita al volo da un proiettile all’esterno di un bar a Sant’Anastasia è fuori pericolo
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Sant’Anastasia, la piccola Assunta è fuori pericolo

Assunta, la bambina colpita al volo da un proiettile all’esterno di un bar a Sant’Anastasia è fuori pericolo
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L’attesa notizia alla fine è arrivata. Assunta, la bambina colpita al volo da un proiettile all’esterno di un bar a Sant’Anastasia è fuori pericolo, dopo 48 ore in osservazione. I medici dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, pur con l’estrema cautela del caso, avevano aperto la strada alla speranza, che poi non si è rivelata vana.

Ovviamente la splendida notizia della vita salvata alla piccola non sposta di un millimetro la questione: la barbarie sotto gli occhi e quella diffusa sensazione di impotenza mista alla rabbia.

Uno stato d’animo che monta dal racconto del soccorritore della piccola Assunta: si trovava all’interno del bar dell’agguato, si è accasciato con la figlia durante il raid, dopo la fuga degli assalitori (il 19enne è in carcere, premeditazione e modalità mafiose) ha visto quella bimba, in braccio a uno dei genitori, con un colpo al viso sanguinante: in sei minuti, ha raccontato, ha percorso la strada che divide Sant’Anastasia dal Santobono: il tragitto richiede almeno il triplo del tempo, 20 minuti senza traccia di traffico.

Una corsa folle all’interno di una sceneggiatura folle. Il destino della bambina è finito per puro caso tra le mani (e un volante) di un benefattore, di un padre al bar con la figlia che si è immedesimato nel dolore incredulo dei genitori. Può la vita di una bambina dipendere dalla corsa impazzita di uno sconosciuto?

La vicenda della piccola Assunta ricorda molto quanto accaduto alla piccola Noemi, vittima quattro anni fa di un colpo vagante alla schiena all’esterno di un bar in Piazza Nazionale, a pochi metri dalla stazione centrale di Napoli, anche lei in bilico per giorni con la vita e poi miracolosamente salva. La mamma di Noemi ha raccontato alla stampa che assieme alla figlia andrà a trovare Assunta. “Non doveva più accadere”, ha detto a Il Mattino.

A tre anni dall’agguato, Noemi è tornata in quella piazza. Ha firmato un murale a lei dedicato. Porta ancora i segni di quella sparatoria. Un busto per tenere in asse la colonna vertebrale lesionata da quel colpo. Il segno sarà indelebile anche per la bambina di Sant’Anastasia. Segnata sul viso e non solo a dieci anni, per un colpo vagante.

di Nicola Sellitti

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