«Voglio sapere, voglio solo sapere» Sono queste le parole della madre di Simona Cinà, la pallavolista ventenne trovata morta, lo scorso sabato, nella piscina di una villa a Bagheria dove si è celebrata una festa di laurea.

«Era brava all’università, studiava. Era conosciuta. Non litigava con nessuno. Portava a termine tutti i suoi traguardi» dichiara la madre nel corso della conferenza stampa convocata dalla famiglia. «Vi prego, chiediamo solo di sapere» è la richiesta fatta dal padre della ventenne che, parlando della figlia aggiunge: «Simona era sana, curava il suo corpo, era un pesce, amava l’acqua e non sarebbe mai annegata in una piscina».

La famiglia, infatti, non crede alla ricostruzione secondo la quale Simona Cinà sarebbe morta per un malore improvviso. «Vogliamo sapere perché, quando siamo arrivati, in giro c’erano solo bottiglie di acqua e nemmeno un alcolico nonostante nei video postati sui social tutti avessero in mano bicchieri con cocktail, ci devono dire perché la piscina era pulita e perché nessuno ci ha chiamato» ha affermato il padre di fronte alle telecamere.

«Cosa vi hanno raccontato gli amici che l’avevano accompagnata alla festa?» è la domanda dei giornalisti. «Ci hanno detto di averla persa di vista». Ma l’unica cosa certa è che per molti minuti tra gli invitati alla festa nessuno ha visto il corpo a faccia in in acqua. «Hanno sostenuto di averlo trovato solo mentre pulivano la piscina alla fine della festa — spiegano i fratelli —. Ma quando siamo arrivati c’era ancora la musica a tutto volume».