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Spari fuori dal bar: bambina colpita da un proiettile

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Una bambina di dieci anni, mentre mangiava un gelato in compagnia dei genitori, è stata colpita da un proiettile; per fortuna non è in pericolo di vita. Feriti anche i genitori

Spari fuori dal bar: bambina colpita da un proiettile

Una bambina di dieci anni, mentre mangiava un gelato in compagnia dei genitori, è stata colpita da un proiettile; per fortuna non è in pericolo di vita. Feriti anche i genitori
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Spari fuori dal bar: bambina colpita da un proiettile

Una bambina di dieci anni, mentre mangiava un gelato in compagnia dei genitori, è stata colpita da un proiettile; per fortuna non è in pericolo di vita. Feriti anche i genitori
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Stava gustando un gelato in compagnia dei genitori. Si è ritrovata con un proiettile nello zigomo, estratto con un intervento chirurgico (dovrà essere operata di nuovo in giornata), per fortuna senza essere in pericolo di vita.

La bambina di dieci anni ferita a Sant’Anastasia, pochi chilometri da Napoli, durante una raffica di colpi sferrati contro la vetrine di un bar, è un qualcosa che abbiamo purtroppo già conosciuto. I due aggressori, che dovrebbero essere del posto secondo gli inquirenti, avrebbero avuto un alterco con persone all’interno del bar. Sono stati allontanati, poi, l’esecuzione sommaria, a bordo di due scooter. Sono rimasti feriti anche i genitori.

Da una mitraglietta a una pistola, la sceneggiatura è di fresca e dolorosa scrittura: meno di due mesi fa il 18enne Francesco Pio Maimone ha perso la vita sul lungomare di Mergellina, a Napoli, per un colpo di pistola al cuore. Anche il ragazzo non aveva nulla a che fare con quello sparo, scaturito da una lite dettata da futilissimi motivi, un piede pestato. Il killer, Francesco Pio Valda, è in carcere e continua a professarsi innocente. L’associazione tra i casi è immediata, forse superficiale. Profondo è invece il dolore, ancora peggiore è la constatazione del passato che torna sempre presente, della follia della morte che non è cieca. Che si ripete, nonostante appelli, fiaccolate, campagne di sensibilizzazione. E mentre si scrive, sopraggiunge una sensazione di impotenza, di debolezza.

  di Nicola Sellitti

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