app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Stupro alla giustizia e al giornalismo

Alcuni giornalisti ieri hanno titolato che un pubblico ministero donna della Procura di Benevento avrebbe addirittura giustificato uno stupro. La reazione mediatica che ne è seguita attenta allo Stato di diritto.
|

Stupro alla giustizia e al giornalismo

Alcuni giornalisti ieri hanno titolato che un pubblico ministero donna della Procura di Benevento avrebbe addirittura giustificato uno stupro. La reazione mediatica che ne è seguita attenta allo Stato di diritto.
|

Stupro alla giustizia e al giornalismo

Alcuni giornalisti ieri hanno titolato che un pubblico ministero donna della Procura di Benevento avrebbe addirittura giustificato uno stupro. La reazione mediatica che ne è seguita attenta allo Stato di diritto.
|
|
Alcuni giornalisti ieri hanno titolato che un pubblico ministero donna della Procura di Benevento avrebbe addirittura giustificato uno stupro. La reazione mediatica che ne è seguita attenta allo Stato di diritto.
Il nostro codice penale stabilisce che la legge non ammette ignoranza, nemmeno quella di tutti quei giornalisti che – senza conoscere gli atti – hanno titolato ieri che un pubblico ministero donna della Procura di Benevento avrebbe addirittura giustificato uno stupro (il che sarebbe stato un reato), motivando la richiesta di archiviazione della denuncia di una signora. È vero, questo pm ha sostenuto che a volte l’uomo deve «vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito tenta un approccio sessuale». Ma il punto è proprio questo: le sue parole, a dir poco improprie, vanno inquadrate nel gioco delle parti e non costituiscono un verdetto di assoluzione. La canea mediatica che ne è seguita – espressione di un conformismo giustizialista a cavallo tra la Santa Inquisizione e la totale ignoranza dei meccanismi processuali – attenta allo Stato di diritto perché serve soltanto a intimidire il giudice, l’unico soggetto titolato a emettere la sentenza (comunque appellabile) e a motivarla.   di Vittorio Pezzuto

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Inferno Beccaria

24 Aprile 2024
Cosa sia davvero successo nel carcere minorile Beccaria di Milano sarà la magistratura a dirlo. …

Roma, Hotel Barberini evacuato per esalazioni tossiche

23 Aprile 2024
A Roma, l’Hotel Barberini è stato evacuato per presunte inalazioni tossiche da cloro proveniente…

Napoli, gli applausi che fanno male

23 Aprile 2024
Gli applausi e lo sconcerto al momento della ricostruzione della morte di Giancarlo Siani, giorn…

Salerno, bimbo di 15 mesi ucciso da due pitbull a Eboli

22 Aprile 2024
Tragedia questa mattina in località Campolongo a Eboli, in provincia di Salerno. Un bimbo di 15 …

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI