Stupro di gruppo a Palermo, condannati tutti gli imputati
Quattro sono stati condannati a 7 anni di carcere, il quinto imputato a 6 anni e 4 mesi e il sesto imputato a 4 anni e 8 mesi
Stupro di gruppo a Palermo, condannati tutti gli imputati
Quattro sono stati condannati a 7 anni di carcere, il quinto imputato a 6 anni e 4 mesi e il sesto imputato a 4 anni e 8 mesi
Stupro di gruppo a Palermo, condannati tutti gli imputati
Quattro sono stati condannati a 7 anni di carcere, il quinto imputato a 6 anni e 4 mesi e il sesto imputato a 4 anni e 8 mesi
Quattro sono stati condannati a 7 anni di carcere, il quinto imputato a 6 anni e 4 mesi e il sesto imputato a 4 anni e 8 mesi
Quattro dei sei ragazzi accusati dello stupro di gruppo ai danni di una 19enne, violentata in un cantiere abbandonato a Palermo nel luglio 2023, sono stati condannati a 7 anni di carcere dal tribunale del capoluogo siciliano. Si tratta di Angelo Flores, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia ed Elio Arnao. Il quinto imputato, Cristian Barone, è stato condannato a 6 anni e 4 mesi, mentre il sesto imputato, Samuele La Grassa, a 4 anni e 8 mesi.
“L’entità della pena non mi è mai interessata perché mi immedesimo nel fatto che si tratta di ragazzi e che per loro una condanna pesante è un guaio. Era importante però che ci fosse la condanna”, ha dichiarato l’avvocato difensore del la vittima, Carlo Garofalo. Una “doppia violenza” definita dal legale, riferendosi al tentativo di far passare la ragazza, vittima dello stupro, come una “ragazza dai facili costumi” o addirittura consenziente. “Tutto quello che è stato detto attorno a questa vicenda – ha aggiunto Garofalo – che posso definire una sporca vicenda, solo per la materia già sporca di per sé come una violenza sessuale di gruppo, è stato detto in un modo violento che ha fatto male a tutti, non solo alla mia assistita ma anche a me”.
I sei ragazzi condannati oggi dal tribunale di Palermo dovranno pagare alla vittima 40mila euro come provvisionale del risarcimento danni, oltre a dover risarcire le altre parti civili: il Comune di Palermo e alcune associazioni in difesa dei diritti delle donne.
Di Matilde Testa
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