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Tragedia, ipotesi e silenzio

Tragico incidente a Mestre: tra le vittime persone ucraine e due bambini. Quando le emozioni prendono il sopravvento e si impongono dolore e cordoglio
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Tragedia, ipotesi e silenzio

Tragico incidente a Mestre: tra le vittime persone ucraine e due bambini. Quando le emozioni prendono il sopravvento e si impongono dolore e cordoglio
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Tragico incidente a Mestre: tra le vittime persone ucraine e due bambini. Quando le emozioni prendono il sopravvento e si impongono dolore e cordoglio
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Tragico incidente a Mestre: tra le vittime persone ucraine e due bambini. Quando le emozioni prendono il sopravvento e si impongono dolore e cordoglio
Ci sono le ipotesi che si rincorrono, come sempre e come è inevitabile davanti a una tragedia di queste dimensioni. Come è potuto accadere? Si poteva evitare? Si poteva contenere un bilancio così spaventoso? Sbilanciarsi è la cosa più errata che si possa fare, nelle prime ore successive un evento del genere. Quella fila di 19 corpi misericordiosamente coperti dalle lenzuola sotto il cavalcavia da cui il pullman è precipitato ieri sera impone di ridurre al massimo le speculazioni. Anche quelle avanzate con le migliori intenzioni e con l’ansia tutta giornalistica – da saper però tenere a bada – di riuscire a dare prima degli altri le notizie (considerate) più importanti, i particolari in grado di spiegare un evento tragico di queste dimensioni. In questo momento, 21 morti, 15 feriti di cui 5 molto gravi. Due bambini fra le vittime. “Il pullman era a metano”, “No era elettrico”, comunque aveva poco più di un anno di vita, dunque un mezzo nuovissimo. “Ha preso fuoco”, “Non ha preso fuoco”, “È andato a sfondare il guard rail senza segni di fiamme a bordo”. “L’ipotesi prevalente è quella del malore dell’autista”, in quest’ultimo caso a parlare è il capo della polizia locale di Mestre. Nella serata e durante la notte, abbiamo potuto aggrapparci solo alle testimonianze oculari, che in circostanze del genere sono fra le più difficili da analizzare e ricostruire. Si resta attoniti, senza sapere esattamente cosa dire e cosa pensare e non ci vergogniamo a scriverlo. Perché ci sono volte in cui le emozioni prendono il sopravvento e su tutto si impongono il dolore e il cordoglio. E in questo momento di cordoglio una riflessione vogliamo dedicarla alle 5 vittime ucraine accertate. Presumibilmente erano in Italia per qualche giorno di riposo, anche per dimenticare almeno un po’ la guerra in casa. Come non pensare agli ultimi, drammatici 18 mesi vissuti e alla morte incontrata in una calda e straziante serata d’autunno, a un passo da una delle città più belle del mondo. Destino, tragica fatalità, cause da accertare, strazio. Silenzio.   Di Fulvio Giuliani

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