Treviso. Una vicenda assurda e dai contorni rocamboleschi ha preso vita a Caerano di San Marco, nel Trevigiano, dove una persona che ha assistito al furto della propria bicicletta è stata poi minacciata di querela da parte dello stesso malvivente.

Lo scorso 8 agosto Cristian aveva lasciato la sua bicicletta elettrica nel cortile appoggiata sull’uscio della porta di casa, il cancello era aperto e poco dopo le 16 le telecamere di videosorveglianza inquadrano una persona che entra e la porta via. In quel momento in casa si trovavano moglie e figli della vittima: “Quella bicicletta non resta mai fuori, sapeva di trovarla lì”, racconta al Gazzettino. Una bicicletta elettrica particolare, una e-bike modello Lancia Genio dal valore commerciale che supera i 1.500 euro. Grazie alle immagini Cristian aveva tutti gli elementi per identificare l’uomo e ha deciso di pubblicare tempestivamente il video sui social chiedendo l’aiuto della comunità.

Nel post Cristian chiedeva ai compaesani della provincia di Treviso se qualcuno conoscesse l’uomo inquadrato, ottenendo in poche ore le informazioni di cui aveva bisogno. Il video, infatti, ha presto raccolto l’indignazione della rete scatenando centinaia di commenti e segnalazioni tanto che la vittima è venuta presto a conoscenza dell’ubicazione del responsabile. Cristian a quel punto decide di incontrarlo e qui accade l’impensabile. L’uomo dopo aver ammesso il furto si è scusato sostenendo di aver abbandonato la bicicletta per strada dopo aver visto il video.

Quindi, non sapendo più che fine avesse fatto, non poteva aiutarlo in alcun modo. Dopodiché, probabilmente preso dalla rabbia, Cristian ha deciso di indicare nella didascalia alcuni dati sensibili dell’uomo: “Conoscete quest’individuo? Oggi ha avuto la bella idea di venire a rubare la mia bici a casa mia. Modello bici Lancia Genio. Non ce ne sono tante a Caerano. Aggiungo il nome é *** é ***. Era presente al bar delle piscine oggi. Mi é scappato confermando che l’aveva presa lui. Per le forze dell’ordine ha un tatuaggio sul polso sx.”

Quando le sequenze che immortalavano il reato sono state ricondivise su diversi gruppi online, l’autore del furto ha minacciato di sporgere formale querela per diffamazione contro chiunque avesse diffuso o ricondiviso le immagini. Anche la famiglia del ladro avrebbe contattato Cristian in privato per chiedere la rimozione dei dati sensibili dal post. Dunque, pur avendo sottoposto il malvivente a una gogna mediatica, la vittima non arretra di un passo. Cristian si sente nel giusto e non si è pentito affatto del gesto compiuto: “È venuto a casa mia e ha spaventato la mia famiglia. E la bici non l’ho più rivista”. La bicicletta non è mai stata ritrovata e adesso toccherà all’autorità giudiziaria decidere sia per il furto, sia per le conseguenze legate alla diffusione delle immagini.