Candy e il trionfo del bianco italiano
Candy e il trionfo del bianco italiano
Candy e il trionfo del bianco italiano
A partire dagli anni del dopoguerra, numerose innovazioni hanno cambiato il volto della nostra società. In particolare, il ruolo degli elettrodomestici è stato fondamentale e ha contribuito all’emancipazione della donna. Una rivoluzione avvenuta attraverso le macchine, nel vero senso della parola. «Gli elettrodomestici hanno aiutato le donne a emanciparsi dal lavoro fisico liberandole verso un lavoro intellettuale». A dirlo è Massimiliano Finazzer Flory, regista del docufilm “La storia di Peppino Fumagalli. La Candy, le imprese, la famiglia”, presentato all’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
La prima nazionale della proiezione su Peppino Fumagalli, una delle figure imprenditoriali più rilevanti del nostro Paese e fondatore (insieme ai fratelli) della celebre azienda italiana di elettrodomestici Candy, è andata in scena lo scorso 5 settembre al Teatro Manzoni di Monza. Data e luogo dell’evento non sono affatto casuali: Peppino Fumagalli nacque infatti proprio a Monza (territorio con cui ha sempre avuto un «legame profondissimo») il 5 settembre 1928. «La guerra mondiale è stata fatta dalle macchine, gli uomini hanno fatto la guerra con le macchine; nel secondo Novecento, invece, abbiamo fatto la pace proprio con le macchine». Quelle a cui fa riferimento Finazzer Flory ci riportano prima agli anni cupi del militarismo e poi ai tempi in cui l’Italia seppe risollevarsi e stupire il mondo. Anche grazie agli elettrodomestici.
Attraverso il dialogo e le domande fra il regista, i figli e i nipoti è stato costruito un film che non è però autoreferenziale. La storia della famiglia Fumagalli è la storia di tutte le famiglie italiane che hanno visto cambiare la loro quotidianità grazie ai ‘rivoluzionari’ elettrodomestici. L’Italia del dopoguerra era distrutta; tutto (o quasi) doveva essere ricostruito e trasformato. Ci si riuscì anche grazie a imprenditori come Peppino Fumagalli, vera e propria icona dell’industria italiana. Il contributo suo e di tanti altri come lui al nostro Paese è stato notevole dal punto di vista non soltanto industriale, ma anche – come accennato – sociologico. Spesso ormai ignorato da una pubblica opinione ben poco informata.
Questa storia inizia grazie a Eden Fumagalli, padre di Peppino, in un piccolo laboratorio della Brianza. L’attività – che inizialmente conta soltanto quattro addetti – cresce e con la nascita di Candy diventa una realtà sempre più grande, capace di cambiare usi e costumi della nostra società. Come ha ricordato il regista Finazzer Flory, se guardiamo bene scopriamo che visionari come Peppino Fumagalli non erano capitalisti di mezzi finanziari ma capitalisti di idee. Una grande storia imprenditoriale che ha mutato il volto del nostro Paese e attraverso gli elettrodomestici – lavatrice in primis – ha cambiato per sempre le storie delle case degli italiani e dei loro occupanti.
di Filippo Messina
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