Capro espiatorio von der Leyen
Lo sport delle ultime 36 ore è stato quello di impallinare la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
Capro espiatorio von der Leyen
Lo sport delle ultime 36 ore è stato quello di impallinare la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
Capro espiatorio von der Leyen
Lo sport delle ultime 36 ore è stato quello di impallinare la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
Lo sport delle ultime 36 ore è stato quello di impallinare la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dipingendola nella migliore delle ipotesi come una debole e sostanzialmente incapace negoziatrice e nella peggiore come una disgrazia capitata nei cieli d’Europa.
Premesso che solo ieri definivo “brutto, ma necessario” l’accordo sui dazi stipulato fra Unione europea e Stati Uniti d’America e “brutta realtà“ quella rappresentata da Donald Trump e orrendo dover trattare con lui, se c’è una cosa che ho sempre considerato penoso è lo scaricabarile.
L’impallinare il capro espiatorio di turno per lavarsi cinicamente la coscienza e far finta di essere duri e puri. Il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, due personalità che non ha mai mancato di elogiare per statura e coerenza politica quando ho ritenuto ce ne fosse occasione e merito, in questo caso hanno abbracciato un po’ troppo in fretta il vestito dei fustigatori.
Come se loro fossero dei passeggeri occasionali a bordo dell’aeroplano dell’Unione sospeso sull’Oceano Atlantico.
Come se Ursula Von der Leyen avesse fatto tutto da sola, senza consultarsi con nessuno, prendendo in contropiede i governi dei 27. Tutti sappiamo che non è così, tutti sappiamo che gli aggiornamenti sulle impossibili trattative con l’impossibile amministrazione Trump erano pressoché in tempo reale e che qualcuno doveva metterci la faccia su questa minestra indigeribile messa a tavola, con il solo obiettivo di evitare che una tavola non esistesse più (sperando che Trump passi quanto più in fretta possibile…).
E questo vale anche per i tanti che si sono scoperti durissimi e purissimi censori di un accordo che è una schifezza sotto tanti punti di vista, ma pur sempre qualcosa che ci permette di evitare l’armageddon commerciale e guardarci intorno. Perché di possibilità per fare affari del mondo ce ne sono tantissime oltre gli Stati Uniti e l’Europa deve fare affari.
Quanta ipocrisia solo per lisciare il pelo di opinioni pubbliche che vogliono quelli con gli attributi, purché non se ne debbano pagare le conseguenze.
di Fulvio Giuliani
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