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Fibra e 5G, Labriola (Tim): “Si acceleri, non si perda sovranità dei dati”

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Fibra e 5G, Labriola (Tim), “Si acceleri, non si perda sovranità dei dati”. Le dichiarazioni di Pietro Labriola Ad di Tim – IL VIDEO

Fibra e 5G, Labriola (Tim): “Si acceleri, non si perda sovranità dei dati”

Fibra e 5G, Labriola (Tim), “Si acceleri, non si perda sovranità dei dati”. Le dichiarazioni di Pietro Labriola Ad di Tim – IL VIDEO

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Fibra e 5G, Labriola (Tim): “Si acceleri, non si perda sovranità dei dati”

Fibra e 5G, Labriola (Tim), “Si acceleri, non si perda sovranità dei dati”. Le dichiarazioni di Pietro Labriola Ad di Tim – IL VIDEO

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Accelerare sulla costruzione della fibra e del 5G, elementi fondamentali per la crescita delle aziende. Un macrotema che spetta in primis all’Ue, con l’Italia che ha un margine da recuperare rispetto agli altri paesi Ue. E’ uno dei temi lanciati al 40esimo Convegno dei Giovani Imprenditori a Capri dall’amministratore delegato di Tim e delegato alla Transizione digitale di Confindustria, Pietro Labriola.
“La transizione verso il digitale è un’espressione che è stato usata ed abusata”, ha spiegato Labriola a La Ragione a margine del suo intervento, “Qualunque applicativo di un’azienda girerà nel cloud, per connettersi quindi servono fibra e 5G ma non dobbiamo perderci la sovranità del dato e della giurisdizione su queste informazioni. Si deve quindi accelerare, per esempio si può pensare a un rinnovo delle frequenze a titolo non oneroso in cambio di sviluppo della rete 5G”, ha spiegato l’ad di Tim.

Sul tema, va ricordato che il governo ha stanziato oltre 1,5 miliardi di incentivi per la realizzazione entro il prossimo anno di infrastrutture per lo sviluppo del 5G nelle zone del paese prive di investimenti da parte del mercato. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, ci sarebbero ritardi sulla rete in fibra nelle zone sovvenzionate con i fondi del Pnrr e dovrebbero tradursi per Open Fiber in una mancata copertura di quasi un terzo dei numeri civici nelle aree grigie: sono 700 mila, rispetto ai 2,2 milioni che avrebbero dovuto essere cablati da Open Fiber entro il 30 giugno 2026.


Un altro tema affrontato sono la costruzione dei data center e il costo dell’energia. “I data center in cui gireranno i servizi cloud hanno 10% del proprio costo legato ad energia, in Italia costa il doppio, quindi sul territorio italiano o avremo i servizi del 5% più cari oppure saranno allineati a quelli Ue ma con le aziende che non avranno risorse per investire”, ha specificato l’ad di Tim, “Potrebbero costruirsi dei data center al di fuori del perimetro nazionale, si deve comprendere che è un tema dell’Europa, che deve recuperare rispetto a Usa, Cina, India. Poi, l’Italia deve recuperare un delta rispetto agli altri paesi europei, ma è l’Europa che deve muoversi, non possiamo permetterci che i dati messi nel cloud appartengano ad un’ambasciata digitale con la giurisdizione al di fuori del territorio nazionale”.

Di Nicola Sellitti

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