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Il resto (non) mancia

La decisione della Corte di Cassazione, che ha ritenuto tassabili le mance nei ristoranti.
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Il resto (non) mancia

La decisione della Corte di Cassazione, che ha ritenuto tassabili le mance nei ristoranti.
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Il resto (non) mancia

La decisione della Corte di Cassazione, che ha ritenuto tassabili le mance nei ristoranti.
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La decisione della Corte di Cassazione, che ha ritenuto tassabili le mance nei ristoranti.
Capita spesso che il diritto affronti temi della nostra vita comune in maniera contraddittoria e contraria al comune modo di pensare. Accade così che si arrivi a discutere di una legge o di una sentenza in autobus, nei bar e nei ristoranti. In questo caso, soprattutto nei ristoranti. Perché il caso di oggi riguarda la sentenza della Corte di Cassazione che ha ritenuto tassabili le mance (30 settembre 2021, n. 26512). La vicenda riguarda un capo cameriere di un resort sardo a cui erano stati contestati redditi da lavoro dipendente non dichiarati per 83.650 euro, corrispondenti a mance percepite nello svolgimento delle proprie mansioni. La Cassazione ha ritenuto che la nozione di reddito da lavoro dipendente sia così ampia da ricomprendere anche le mance, che così sono da assoggettare a tassazione. Questa impostazione, tuttavia, si scontra con la circolare n. 3/2018 dell’Agenzia delle Entrate che esclude dalla tassazione le donazioni di modico valore, secondo la tradizione, richiamando l’articolo 783 del Codice civile.

Ma allora è giusto o sbagliato tassare le mance?

Potremmo discuterne per giorni. Innanzitutto, vanno tenuti distinti due tipi di mance. Quelle che si aggiungono al conto (e quindi si assoggettano al regime fiscale) e quelle che invece vengono pagate in contanti come se fossero una specie di regalo. Per capire, pensiamo a quando andiamo in un ristorante Usa, dove la mancia è quasi d’obbligo. Ti portano il conto ancora non chiuso per poter aggiungere la percentuale di mancia e poi pagare il tutto con carta di credito. Più raramente, lasciamo anche 10 dollari nel piattino del conto. Ovviamente, nel primo caso si tratta di una forma di pagamento registrato, che come tale va tassato, anche perché il cliente può scaricarlo, se vuole. Nel secondo caso, invece siamo del tutto fuori dall’area del diritto, perché si tratta di un piccolo regalo che come tale non può certo essere tassato, anche perché diventa difficilissimo accertarne l’importo.

E allora? Il punto resta aperto, ma dopo questa sentenza di Cassazione il problema vero è che abbiamo ancor più bisogno di certezza giuridica, con una legge o una circolare che chiarisca una volta per tutte la tassabilità o meno delle mance.

Altrimenti il dilemma resterà aperto per anni, come ad esempio – se il paragone piace – da anni si discute del se Carlo Magno fosse francese o tedesco. Oggi stenteremmo a crederlo, ma la questione un centinaio di anni fa ha portato anche a grandi tensioni tra i due Stati.   Di Alfonso Celotto

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