Italiani contenti con tanti contanti
Secondo un recente rapporto di Unimpresa, gli italiani prelevano un miliardo di euro al giorno dai bancomat. E il dato è in aumento
Italiani contenti con tanti contanti
Secondo un recente rapporto di Unimpresa, gli italiani prelevano un miliardo di euro al giorno dai bancomat. E il dato è in aumento
Italiani contenti con tanti contanti
Secondo un recente rapporto di Unimpresa, gli italiani prelevano un miliardo di euro al giorno dai bancomat. E il dato è in aumento
Secondo un recente rapporto di Unimpresa, gli italiani prelevano un miliardo di euro al giorno dai bancomat. E il dato è in aumento
Contenti con tanti contanti: così potremmo definire gli italiani che, secondo un recente rapporto del centro studi di Unimpresa, prelevano un miliardo di euro al giorno dai bancomat. E il dato è in aumento: nel 2023 dagli Atm sono stati ritirati 360 miliardi, 10 in più rispetto al 2022 e 18 in più rispetto al 2021. Altro che i moderni pagamenti contactless (senza contanti), tramite Pos o con carte di svariato tipo. Eppure l’eliminazione del contante potrebbe portare molti vantaggi: 1. rapidità e sicurezza: meno furti o rapine; 2. libertà: nel pagamento; 3. comodità: senza il ‘peso’ del portafoglio; 4. trasparenza: riduzione dell’evasione fiscale; 5. protezione: essere tracciati non significa essere spiati. Ma per ogni punto a favore del pagamento contactless, ecco i luoghi comuni che fanno ancora preferire l’utilizzo del contante. Alla base c’è un problema di fiducia: 1. alto rischio di frodi informatiche; 2. limitazione della privacy; 3. maggiore consapevolezza della spesa; 4. nessun limite di spesa; 5. minore tracciabilità.
Con una media di 200 transazioni annue pro capite, l’Italia si posiziona all’ultimo posto nell’area euro per l’utilizzo di strumenti di pagamento diversi dal cash restando distante dalla media (370 operazioni per cittadino). Dire che in Italia ci troviamo nel ‘Medioevo’ è sbagliato, ma dovrebbe essere spiegata meglio l’importanza del pagamento contactless. E andrebbe diffusa, magari a partire dalla scuola, una maggiore educazione finanziaria.
Di Filippo Messina
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