Alitalia verso la chiusura. In una situazione in cui regna il caos a pagare sono i passeggeri; i disagi di chi sta viaggiando con la vecchia compagnia di bandiera.
Come era prevedibile non sta andando tutto liscio nelle ultime settimane di vita di Alitalia. E a pagare, guarda caso, sono i passeggeri. Complice lo stato di agitazione e le mobilitazioni indette dai sindacati per il mancato accordo con l’azienda sul contratto di lavoro da applicare a quella parte di personale che verrà assunto da Ita, succede che chi ancora sta viaggiando con la vecchia compagnia di bandiera si ritrovi senza bagaglio. O meglio, i bagagli messi in stiva (con tanto di sovrapprezzo) non arrivano a destinazione con l’aereo e a più di qualcuno vengono spediti poi a casa a distanza di giorni.
Al di là del fatto che questo può comportare una marea di richieste di risarcimento, fa specie che Alitalia sui propri profili social inviti la sua clientela a partire solo con il bagaglio a mano «per contenere i tempi d’attesa per la riconsegna a destinazione».
Come a dire: se proprio ci tenete a partire con noi non portatevi dietro nulla se non lo stretto indispensabile. Oppure rischiate che la vostra roba finisca chissà dove. O comunque di riaverla dopo giorni. La storia di Alitalia sembra insomma destinata a concludersi ancora peggio delle peggiori previsioni. Considerando che fino al 14 di ottobre la vecchia compagnia deve comunque continuare a operare, c’è da sperare che non succeda altro.
Anche se c’è da immaginarsi che a parecchi sia passata in anticipo e definitivamente la voglia di volare con la ormai quasi defunta compagnia di bandiera. Fine ingloriosa di una storia non proprio da ricordare.
di Annalisa Grandi
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