Le dittature sono orride e non funzionano
Le dittature dimostrano una volta di più i loro limiti. Putin, con la sua guerra d’aggressione, segna un calo netto del Pil, mentre la politica cinese dello “Zero covid” segna una grossa frenata alla crescita economica del Dragone.
| Economia
Le dittature sono orride e non funzionano
Le dittature dimostrano una volta di più i loro limiti. Putin, con la sua guerra d’aggressione, segna un calo netto del Pil, mentre la politica cinese dello “Zero covid” segna una grossa frenata alla crescita economica del Dragone.
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Le dittature sono orride e non funzionano
Le dittature dimostrano una volta di più i loro limiti. Putin, con la sua guerra d’aggressione, segna un calo netto del Pil, mentre la politica cinese dello “Zero covid” segna una grossa frenata alla crescita economica del Dragone.
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Le dittature dimostrano una volta di più i loro limiti. Putin, con la sua guerra d’aggressione, segna un calo netto del Pil, mentre la politica cinese dello “Zero covid” segna una grossa frenata alla crescita economica del Dragone.
La guerra scatenata da Vladimir Putin in Ucraina sarebbe dovuta essere – nella mente ossessionata del dittatore di Mosca – anche il trionfo delle autocrazie (dittature) sulle “decadenti“ democrazie liberali occidentali.
Lo stesso zar, come il leader cinese Xi lo hanno detto in tutti i modi e in tutte le salse per anni: si sentono alla testa di un nuovo mondo, capace di mettere finalmente all’angolo il detestato Ovest e le ancora più insopportabili democrazie. Pronunciate sempre con un misto di condiscendenza, fastidio e supponenza.
18 maggio 2022: il Prodotto interno lordo russo è a una previsione di -12%, Putin straparla di suicidio energetico dell’Europa e dell’Occidente, ma è solo una reazione isterica alla consapevolezza di essere destinato all’espulsione dal mercato. O meglio, a dover rivolgersi quasi esclusivamente a quello cinese, pessimo padrone.
Quanto a Pechino, gli obiettivi di crescita economica fissati dal leader e dal partito – anche in vista del cruciale Congresso di novembre – non verranno raggiunti, le scriteriate norme anti colossi tech decisi dal potere centrale per limitare la libertà di manovra di imprenditori considerati troppo indipendenti hanno rischiato di affossare la crescita del dragone e ora si sta facendo precipitosamente marcia indietro. La follia della politica “Covid zero” sta disintegrando la logistica (oltre che la vita di milioni di persone), con enormi problemi anche per noi. Nel frattempo, oltre alle difficoltà del Pil, il commercio al dettaglio cinese è a -11%, la produzione di automobili a -41%.
Un altro che non si è mai fatto troppi problemi a insultare le stanche democrazie, il leader turco Erdogan, è alle prese con un’inflazione devastante (70%).
Sia chiaro, da queste parti abbiamo enormi problemi – a proposito di inflazione – una crescita pesantemente intaccata dalla follia della guerra e le grandi fatiche che ci aspettano nel post-pandemia, ma i nostri sono sistemi economici intrinsecamente sani e reattivi. Hanno pecche e difetti, conoscono i limiti di scelte politiche sbagliate o miopi, ma non l’ottuso dirigismo tipico dei dittatori. Garanzia di sicuri disastri.
di Fulvio Giuliani
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