
L’intesa italo-turca sui droni
Con la firma giovedì del memorandum d’intesa fra l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, e il presidente della turca Baykar, Selçuk Bayraktar, il nostro Paese assume la guida di un settore vitale per la difesa del Continente: quello dei droni
L’intesa italo-turca sui droni
Con la firma giovedì del memorandum d’intesa fra l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, e il presidente della turca Baykar, Selçuk Bayraktar, il nostro Paese assume la guida di un settore vitale per la difesa del Continente: quello dei droni
L’intesa italo-turca sui droni
Con la firma giovedì del memorandum d’intesa fra l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, e il presidente della turca Baykar, Selçuk Bayraktar, il nostro Paese assume la guida di un settore vitale per la difesa del Continente: quello dei droni
Con la firma giovedì del memorandum d’intesa fra l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, e il presidente della turca Baykar, Selçuk Bayraktar, il nostro Paese assume la guida di un settore vitale per la difesa del Continente: quello dei droni
L’Italia salva capra e cavoli e, già che c’è, si prende lo scettro della futura industria europea dei droni. Con la firma giovedì del memorandum d’intesa fra l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, e il presidente della turca Baykar, Selçuk Bayraktar, il nostro Paese assume la guida di un settore vitale per la difesa del Continente.
La necessità dell’accordo, che porterà entro sei mesi alla creazione di una joint venture paritetica ed entro fine anno alla produzione del primo velivolo, era anzitutto politica. A gennaio, con la vendita di Piaggio Aero ai turchi, l’Italia aveva perso la sua unica azienda realmente specializzata negli Uav, scatenando le polemiche e le proteste dei lavoratori. Ci abbiamo messo una signora pezza. Integrando le conoscenze di Baykar (che in Occidente è quello che l’Iran è per la Russia: il leader nei droni da guerra) con la qualità globalmente riconosciuta dei sistemi di Leonardo, la joint venture avrà il quasi monopolio di un mercato europeo che varrà quasi 100 miliardi (visto che molti Paesi vogliono svincolarsi dai più costosi mezzi Usa).
Del resto, la guerra in Ucraina ha dimostrato come questi sistemi siano vitali nella (nuova) guerra moderna. E l’industria accelera. Due dati per comprenderlo: dal nulla, Kiev è divenuta il maggior produttore di Uav leggeri al mondo; negli Usa sono stati presentati i prototipi dei primi caccia totalmente senza pilota, gli Yfq-42 e 44. Appena due anni fa si parlava di uno svelamento non prima del 2030.
Di Umberto Cascone
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