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Ops, l’Italia cresce ancora

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L’Italia cresce ancora, lo fa sorprendendo gli analisti, la Banca d’Italia, il governo (nuovo) e in definitiva se stessa

Ops, l’Italia cresce ancora

L’Italia cresce ancora, lo fa sorprendendo gli analisti, la Banca d’Italia, il governo (nuovo) e in definitiva se stessa
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Ops, l’Italia cresce ancora

L’Italia cresce ancora, lo fa sorprendendo gli analisti, la Banca d’Italia, il governo (nuovo) e in definitiva se stessa
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Nel terzo trimestre 2022, ha fatto segnare +0,5% di Pil, rispetto alla previsione – fra le altre – di un -0,2 di Bankitalia. Più in generale tutti o quasi si aspettavano un primo segno negativo, che avrebbe poi anticipato l’inevitabile recessione tecnica (che si verifica con due trimestri consecutivi di crescita negativa), lo scontato Armageddon del Paese e una catena di disastri. Invece… invece l’Italia cresce per il settimo trimestre consecutivo – vale a dire due anni secchi – e per il 2022 registra oggi una crescita acquisita del 3,9%, anche se fra ottobre e dicembre dovesse far segnare un Pil a zero. Abbiamo fatto meglio di Germania, Francia e Spagna. Fra le economie avanzate, siamo quella cresciuta di più in quest’anno e siamo sopra la media dell’area dell’Euro, che per lunghi anni abbiamo considerato un obiettivo irraggiungibile. È la realtà dei fatti, ma se si esclude qualche volenteroso giornalista, sparute pagine dei quotidiani – ne leggete oggi su La Ragione – non troverete traccia di questa notizia nella narrazione pubblica. Sono le ore, del resto, delle parole d’ordine “è finita la pacchia“, “per me l’ergastolo ostativo è simbolico“, eccetera. Immagini buone a soddisfare la pancia di qualcuno, ma guai a sottolineare che questo Paese ha energie insospettabili e splendide. Farlo, forse, significherebbe riconoscere il lavoro eccellente svolto dal governo Draghi che chiude l’intera sua esperienza senza aver mai visto un trimestre con il segno meno. Questo significa che i guai sono finiti e il futuro sarà radioso? Neanche per idea, non siamo ingenui e non più stupidi della media, ma nella crescita si possono trovare quelle risposte che i propagandisti del terrore e della catastrofe riescono a scorgere solo in nuovi debiti, nella decrescita e nella retorica del futuro dietro le spalle. Che palle. Di Fulvio Giuliani

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