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Roma alla vigilia del Giubileo e il flop del Codice identificativo numerico

Chiunque sia stato a Roma di recente conosce i disagi legati all’imminente Giubileo, l’Anno santo che, secondo le stime, farà confluire nella capitale 100mila pellegrini al giorno

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Roma alla vigilia del Giubileo e il flop del Codice identificativo numerico

Chiunque sia stato a Roma di recente conosce i disagi legati all’imminente Giubileo, l’Anno santo che, secondo le stime, farà confluire nella capitale 100mila pellegrini al giorno

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Roma alla vigilia del Giubileo e il flop del Codice identificativo numerico

Chiunque sia stato a Roma di recente conosce i disagi legati all’imminente Giubileo, l’Anno santo che, secondo le stime, farà confluire nella capitale 100mila pellegrini al giorno

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Chiunque sia stato a Roma di recente conosce i disagi legati all’imminente Giubileo, l’Anno santo che, secondo le stime, farà confluire nella capitale 100mila pellegrini al giorno

Chiunque sia stato a Roma di recente conosce bene i disagi legati all’imminente Giubileo, l’Anno santo che dalle 18 in punto di martedì 24 dicembre farà confluire nella capitale 100mila pellegrini al giorno (stime riportate dal sindaco Gualtieri) che andranno a sommarsi ai già tantissimi turisti che invadono la Città eterna. Il tempo stringe eppure molte zone si presentano ancora come un cantiere a cielo aperto: alla stazione Termini, per esempio, per poter raggiungere la piazzola dei bus si è ancora costretti a uno snervante zig-zag fra le transenne. Prendere un taxi è un pensiero masochista, da scartare subito, appena scorta l’interminabile fila in attesa di un’auto bianca.

L’altra questione spinosa legata all’accoglienza è determinata dalla sregolata giungla di case, appartamenti e posti letto che puntellano il centro, preposti a ospitare l’ondata di turisti che invaderà la Capitale generando un giro d’affari tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro. A oggi il Campidoglio ha censito 31.757 strutture ricettive. Di queste solo 1.223 sono alberghi nel senso più stretto del termine. Il 96,1% delle soluzioni è infatti costituito da bed and breakfast, stanze in affitto, campeggi, ostelli, la metà dei quali si trova nel centro storico. L’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, chiede un intervento del governo per poter impedire l’apertura di nuove realtà ricettive «poiché la loro crescita incontrastata non è più gestibile a opera dell’amministrazione pubblica». Già si fa fatica a fare funzionare il presente, figuriamoci un futuro ancora più gremito.

Al momento il Codice identificativo numerico (il cosiddetto Cin, una sorta di codice fiscale che identifica ogni singola struttura) si sta infatti dimostrando un mezzo flop, tanto che il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha annunciato uno slittamento delle prime sanzioni al prossimo gennaio. Chi verrà trovato sprovvisto del bollino blu rischierà una multa fino a 8mila euro. Oggi, mentre scriviamo, in Italia soltanto un terzo delle strutture ricettive risulta avere il bollino blu. Nel Lazio sono in regola con la certificazione appena 14.500 soluzioni su 34mila.

Eppure il mercato delle locazioni brevi, avendo un volume d’affari che si aggira attorno agli 11 miliardi di euro in tutta Italia, meriterebbe senz’altro un occhio più vigile trattandosi di un settore in cui l’evasione è pratica largamente diffusa. Come scritto, sono ancora troppo poche le strutture che hanno fatto richiesta del Cin – uno strumento nato in primis per combattere l’evasione fiscale e permettere all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza di incrociare i dati, più che per verificare eventuali irregolarità strutturali finanche casi di inagibilità. Ancora meno sono le strutture che sono state controllate, nonostante nell’ultimo biennio il numero delle verifiche (oltre 10mila) abbia già superato il totale di quelle effettuate nel corso dell’ultimo decennio. Ma evidentemente non è ancora abbastanza.

Roma deve fare i conti con un turismo che cambia, perennemente in crescita. La città è stata la Capitale che più delle altre in Europa ha visto aumentare il numero di visitatori stranieri (+6,7% nel primo semestre del 2024), anche grazie a una politica di grandi eventi che dopo anni di letargo ha ripreso finalmente il via: oltre ai consueti Internazionali di tennis, la città ha ospitato una tappa del Giro d’Italia e gli Europei di atletica. Ora il Giubileo. L’accoglienza è il nostro biglietto da visita nel mondo e il turismo una risorsa irrinunciabile. Dovrebbe esserlo anche per il fisco.

di Ilaria Cuzzolin

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