Due squadre di calcio stanno disputando una partita decisiva e iniziano presto a commettere falli a gamba tesa. L’arbitro lascia correre. Sorpresi, i giocatori ne approfittano e iniziano a suonarsele di santa ragione. Decine di migliaia di tifosi assistono impotenti alla corrida. Mai successo nulla di simile, ogni regola viene calpestata.
L’arbitro si limita ad allargare le braccia: «Che pretendete da me? Io non c’entro». Ieri, strattonato da più parti per la sua inazione nelle cruente partite Generali e Tim, il presidente della Consob Paolo Savona ha fatto sapere in un tweet (un tweet!) che «non sono io a tenere in scacco la Consob ma è la vecchia Consob a tenere in scacco Savona».
Il garante della regolarità dei mercati ha deciso insomma di chiamarsi fuori, abdicando al suo ruolo, così rendendosi responsabile di una possibile turbativa dei mercati stessi. Gli chiediamo di decidere almeno una cosa: le immediate dimissioni. E ancora grazie al presidente Mattarella che all’epoca si oppose alla sua nomina a ministro dell’Economia.
di Vittorio Pezzuto
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Un posto di lavoro su due resta scoperto
16 Maggio 2025
La percentuale di posti di lavoro che le imprese non riescono a coprire è pari al 47%. Ciò signi…
Tutelare chi paga le tasse
15 Maggio 2025
l livello di tasse in Italia è infatti elevatissimo, con un’incidenza di circa il 42,6% del Pil,…
Festa del lavoro o vetrina del nulla?
01 Maggio 2025
Le ricorrenze possono essere occasione per ricordare, ma anche noia da dimenticare. La Festa del…
Servono nuove regole per le rinnovabili: la lezione spagnola
01 Maggio 2025
Dopo l’enorme (e inspiegato) blackout in Spagna e Portogallo, è evidente la necessità di ridurre…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.