Scalando di banca in banca
L’Ops di Monte dei Paschi su Mediobanca ci rammenta come spesso l’acquisizione di una banca non sia solo un’operazione di mercato
Scalando di banca in banca
L’Ops di Monte dei Paschi su Mediobanca ci rammenta come spesso l’acquisizione di una banca non sia solo un’operazione di mercato
Scalando di banca in banca
L’Ops di Monte dei Paschi su Mediobanca ci rammenta come spesso l’acquisizione di una banca non sia solo un’operazione di mercato
L’Ops di Monte dei Paschi su Mediobanca ci rammenta come spesso l’acquisizione di una banca non sia solo un’operazione di mercato
La frase fatta è quella di chi, per fingere estranea neutralità, afferma che dev’essere «un’operazione di mercato». Se tale fosse, questo non significherebbe un possibile disinteresse delle istituzioni, perché resterebbero le autorità di controllo da far funzionare. Come prevede la legge, la Consob dovrà pure accertare quel che ai profani sembra evidente, ovvero che i due scalatori stiano agendo in modo concertato. E se i compiti di vigilanza della Banca centrale europea e della Banca d’Italia saranno attivati in un momento successivo, l’intervento della Consob dovrebbe essere immediato. Questo è previsto per le operazioni di mercato. Se si vuole evitare che poi – come in altri casi – le cose passino per competenza alla Procura della Repubblica.
Epperò non è che questa storia del mercato sia molto convincente. Perché quando Unicredit ha annunciato un’offerta relativa a Bpm (ovvero un’operazione di mercato), subito c’è stata una levata di scudi, manco fosse l’invasione barbarica. Il che ha avuto una singolare conseguenza anti-sovranista a cura dei sovranisti. Quando la stessa Unicredit ha annunciato di volere scalare la tedesca Commerzbank sono scattati i riflessi condizionati del protezionismo tedesco. Cui gli italiani non hanno potuto replicare granché, visto che avevano fatto la stessa cosa.
E se le iniziative Unicredit non hanno riscosso l’entusiasmo dei governanti, la stessa cosa non si può dire dell’iniziativa Monte Paschi di Siena su Mediobanca. Spinta da Caltagirone e Delfin, ma con lo Stato primo azionista. Insomma, ci sono operazioni di mercato e operazioni di mercato, il che non è molto istituzionale. Per essere più precisi: ci sono scalatori in cordata simpatica e altri in cordata antipatica. Il che lo è ancora meno.
Mediobanca è un fortilizio che la politica ha cercato ripetutamente di espugnare. La cui natura profonda, nel secolo scorso, fu proprio quella di difendere un capitalismo asfittico dalle influenze della politica. Molto interessante quel che racconta Carlo Sama, nel ricostruire il crollo dell’impero Ferruzzi (ne abbiamo parlato in una conversazione che può essere qui ascoltata). I Ferruzzi erano molto liquidi e Raul Gardini in ascesa. Enrico Cuccia, dominus di Mediobanca e regista di tante pagine del capitalismo italiano, gli propose di acquistare una piccola quota di Montedison.
In quel modo faceva crescere gli azionisti, senza cambiare gli equilibri. Gardini fece una cosa molto diversa e diede ordine di comprare tutte le azioni Montedison reperibili. Un gesto ostile, uno sgarbo e una rottura degli equilibri. Volle la guerra e la ottenne. Racconta Sama che le modalità della partita finale lasciano intendere che vi sia stato un accordo operativo fra Mediobanca e la Procura milanese di Mani Pulite. Ma questo è un altro capitolo di storia.
Ciò per ricordare che le «operazioni di mercato» non è che siano così lontane dalla politica. Ed è per questo importante che non vi siano punti oscuri di contatto. Nelle operazioni in corso, inoltre, c’è la netta contrapposizione fra chi ha architettato espansioni avendo in mente il mercato europeo. Come Unicredit e Generali. E chi ha messo in atto reazioni che servono nel mercato domestico. C’è una differenza non morale ma di prospettiva. Le prime immaginano un mercato più grande, in cui avere la stazza per potersi muovere. Le seconde puntano ad avere una stazza più grande in un mercato più piccolo, scontando la sconfitta – o l’avversità – del mercato unico dei capitali europei.
Oggi si riunisce il Consiglio d’amministrazione di Mediobanca, approntando le difese del caso. Se si tratta soltanto di operazioni di mercato le si lasci al mercato e se ne vigili lo svolgimento. Ma occhio a concentrare tutte le forze in una disfida italo-italiota. Non solo rinunciando a guardare oltre i confini ma restando sguarniti e sorpresi nel caso da oltre confine si guardi con cupidigia verso qualche pezzo pregiato di casa nostra.
Di Davide Giacalone
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