Se c’è una cosa che il Covid ci ha insegnato è che a volte correre non significa necessariamente andare da qualche parte. Le giornate scorrevano lente e tutti, chi in un modo chi in un altro, abbiamo avuto la sensazione di non aver mai compreso appieno quanto 24 ore siano in realtà tantissime se si percorre la strada della qualità piuttosto che della quantità.
Poi è ritornata la vita di sempre: impegni, imprevisti, stimoli diversi ogni giorno.
Elementi che concorrono a creare un cerchio perfetto di equilibri. È a quell’equilibrio mancato dal lockdown che Gianvito Fanelli, designer pugliese, ha dedicato il suo progetto e la sua pagina Vita lenta che, ad oggi, conta più di 31 mila iscritti su Instagram.
Grazie alla collaborazione degli utenti, il feed è interamente costituito da video girati da vari parti d’Italia – e non solo- sul concetto di vita lenta, di pausa e di riflessione.
Credits foto: Monsaraz, Portogallo © João Fernandes Rocha
Quando ho contattato Gianvito mi è sembrato, da subito, la personificazione del suo progetto: un ragazzo appassionato ma estremamente pacato.
Nato a Conversano (BA), nel 2010 si trasferisce a Milano per studiare design, dove oggi lavora in modalità “south-working” (per saperne di più sul progetto clicca qui) per un importante studio giapponese. Questa dualità, che è tipica della nostra generazione, lo porta ad affinare uno sguardo da “turista” nei confronti della sua terra.
Inizia a notare dettagli che aveva sempre ignorato e ad ammirarne spirito ed estetica: una tenda accarezzata dal vento, una signora al balcone, pescatori cullati dalle proprie barche, bambini nei cortili con una palla (e senza cellulare).
Credits foto: Napoli © Francesco Cortese
“In realtà ho cominciato postando sul mio profilo personale. Quando le persone hanno cominciato a mostrarmi entusiasmo, ho pensato – dopo un annetto – di postare i video del mio archivio. La maggior parte sono girati al Sud ma oggi mi arrivano da ovunque — perfino dalla California.
La vita lenta, che è un concetto tutto italiano, ha superato incredibilmente i confini, arrivando anche a persone che non parlano l’italiano. L’archivio è nato come conseguenza del fatto che cominciavano ad arrivarmi contributi spontanei dalle persone. Il mio obiettivo è, infatti, mostrare tutta la diversità del “vivere lentamente”: non c’è un unico modo per farlo e credo che l’archivio di oggi offra davvero un bello spaccato di cosa possa significare”.
Credits foto: Cortina d’Ampezzo © Licia Trevisan
“Credo che il mondo di oggi ci stia un po’ centrifugando tutti, a tutte le latitudini. I social hanno portato tanti benefici, ma hanno anche creato il concetto di “doom scrolling”: scorrere i feed e trovare solo brutte notizie.
Con Vita lenta cerco di porre un piccolo rimedio a questo, cercando di non creare una nuova dipendenza, ovviamente!”
Credits foto: Giovinazzo © Gianvito Fanelli
Delle iniziative cariche di ottimismo non ci stanchiamo mai soprattutto quando si esporta all’estero la nostra amata cultura italiana che è fatta soprattutto di piccole cose.
E che elogio alla lentezza sia allora!
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