Discutere è sacrosanto, perdere tempo inutilmente meno. Veniamo da settimane di dibattito sull’estensione o meno del Green Pass, ora la notizia è che come prevedibile verrà esteso da ottobre a tutti i dipendenti pubblici. Oltre che ai gestori di bar, ristoranti e titolari delle palestre. Alzi la mano chi non aveva capito sarebbe andata così. E soprattutto, per quanto la discussione sia appassionante, l’apertura di Matteo Salvini alla certificazione per gli statali di fatto sancisce la fine dello scontro politico.
Seppur con qualche distinguo è chiaro che vince la linea del presidente del Consiglio Draghi, che tra l’altro ha nella manica sempre la carta delle fiducia per blindare le misure. Quindi, la sostanza è che nessuno – a parte Fratelli d’Italia, che comunque vorrebbe i tamponi gratuiti per tutti – è pronto davvero a mettersi di traverso.
Differente è il tema dell’obbligo vaccinale ma, per quanto coinvolga opinione pubblica e soprattutto elettorato (ricordiamoci che a ottobre ci sono le amministrative in diverse città italiane), non è realmente sul piatto. Per il momento. Quindi qualsiasi polemica è più che altro strumentale. Soprattutto, invece di continuare a dibattere, l’interesse dovrebbe essere quello di arrivare nei prossimi mesi e entro la fine dello stato di emergenza a un sistema che funzioni, che preveda protocolli chiari. È necessario stabilire road map lineari anche in vista di un presumibile nuovo aumento dei casi, con l’autunno, e della terza dose di vaccino per i più fragili.
di Annalisa Grandi
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