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Evviva il grigio, l’unico colore che può salvare la nostra società

Il grigio è un colore bellissimo. Anzi, è il colore di cui abbiamo più bisogno nella società di oggi. Chi lo ritiene un colore spento non vede, o non riesce a vedere, quanto sia profondo, largo e triste il burrone che separa il bianco e il nero.

Evviva il grigio, l’unico colore che può salvare la nostra società

Il grigio è un colore bellissimo. Anzi, è il colore di cui abbiamo più bisogno nella società di oggi. Chi lo ritiene un colore spento non vede, o non riesce a vedere, quanto sia profondo, largo e triste il burrone che separa il bianco e il nero.

Evviva il grigio, l’unico colore che può salvare la nostra società

Il grigio è un colore bellissimo. Anzi, è il colore di cui abbiamo più bisogno nella società di oggi. Chi lo ritiene un colore spento non vede, o non riesce a vedere, quanto sia profondo, largo e triste il burrone che separa il bianco e il nero.
Il grigio è un colore bellissimo. Anzi, è il colore di cui abbiamo più bisogno nella società di oggi. Chi lo ritiene un colore spento non vede, o non riesce a vedere, quanto sia profondo, largo e triste il burrone che separa il bianco e il nero.
A un lato c’è chi la pensa in un modo, dall’altro chi la pensa nel modo opposto, in mezzo il nulla. Come se non ci fosse alternativa al contrasto, se non quella di essere completamente d’accordo. O ascolti i Foo Fighters o ascolti Il Volo, o sei vegano o adori il Mc Donald, o sei petaloso o sei razzista. Una sorta di splitting sociale. Questo fenomeno è anche frutto del web e dei social media che con i loro algoritmi ci mostrano ciò che è in sintonia con il nostro orientamento e con le nostre convinzioni. Trovo molto esplicativa la definizione che l’autore statunitense Eli Parisier dà di questo meccanismo: “effetto-specchio”, un fenomeno che rischia di aumentare le divergenze soprattutto tra noi giovani. Come posso avere uno scambio di opinioni se leggo solo opinioni vicine alla mia? Non posso, anzi, ogni giorno sarò un po’ più bianco o un po’ più nero di quello precedente. Attenzione però: non cadiamo nella facile tentazione di definire chi scrive questo pezzo un “anti-social”, altrimenti siamo al punto di partenza. Tanto meno incitare al grigio significa non riconoscere l’importanza delle prese di posizione forti, decise. Avere delle proprie convinzioni è necessario e sacrosanto per la crescita dell’individuo e della società, ma non deve annullare la voglia di confronto, “Equilibrio, questo è il segreto. Moderato estremismo”, scriveva Edward Abbey. Se ci pensiamo, ognuno di noi sceglie pensieri e azioni per un determinato motivo, per una determinata ragione. Spesso, la risposta più giusta alla domanda “Chi ha ragione?” è “Tutti e due”, ognuno la sua. Certo, io che sono un ragazzo non scrivo quest’articolo per ripopolare l’antinferno dantesco con nuovi ignavi, ma per contrastare la distruttività del burrone con un ponte solido e grigio, l’unica via percorribile per avvicinare gli opposti e rispettare davvero, e non a parole, chi ha un pensiero diverso dal nostro. Se vogliamo costruire un futuro senza violenze, dobbiamo migliorare i confronti che facciamo ogni giorno. di Giovanni Palmisano

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