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25 aprile, Mattarella cita Papa Francesco. Meloni: “Onoriamo i valori democratici negati dal fascismo”

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“La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà”. Lo ha detto la presidente con Consiglio Giorgia Meloni in occasione del 25 aprile

25 aprile

25 aprile, Mattarella cita Papa Francesco. Meloni: “Onoriamo i valori democratici negati dal fascismo”

“La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà”. Lo ha detto la presidente con Consiglio Giorgia Meloni in occasione del 25 aprile

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25 aprile, Mattarella cita Papa Francesco. Meloni: “Onoriamo i valori democratici negati dal fascismo”

“La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà”. Lo ha detto la presidente con Consiglio Giorgia Meloni in occasione del 25 aprile

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In questo 25 aprile – 80esimo anniversario della Liberazione – dove non mancano le polemiche, in particolare a seguito della richiesta di celebrazioni “sobrie” dopo la morte di Papa Francesco, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – presente questa mattina alla cerimonia all’Altare della Patria dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona d’alloro (qui il video) – dichiara: “Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana. La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”.

La premier prosegue: “Oggi rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

Mattarella: “Oggi celebriamo la liberazione dalla dittatura fascista”. E cita Papa Francesco

Mattarella, dopo aver deposto la corona d’alloro all’Altare della Patria, si è recato a Genova in occasione del 25 aprile. Da Genova le sue parole: “Celebriamo oggi qui, a Genova, l’ottantesimo anniversario della liberazione dalla dittatura fascista e dalla occupazione nazista. Una regione, la Liguria che, ricca di virtù patriottiche, tanto ha contribuito alla conquista della libertà del nostro popolo”.

Mattarella aggiunge: “La aspirazione profonda del popolo italiano, dopo le guerre del fascismo, era la pace.Il regime aveva reso costume degli italiani la guerra come condizione normale: non la guerra per la vita ma la vita per la guerra. La Resistenza si pose l’obiettivo di raggiungere la pace come condizione normale delle relazioni fra popoli. In gioco erano le ragioni della vita contro l’esaltazione del culto della morte, posto come disperata consegna dalle bande repubblichine”.

Il presidente della Repubblica spiega ancora: “Anche dalle diverse Resistenze nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee. Ora, l’eguaglianza, la affermazione dello Stato di diritto, la cooperazione, la stessa libertà e la stessa democrazia, sono divenuti beni comuni dei popoli europei da tutelare da parte di tutti i contraenti del patto dell’Unione Europea. La libertà delle diverse Patrie è divenuta la liberazione dell’Europa da chi pretendeva di sottometterla”.

Non bisogna arrendersi all’astensionismo. Lo afferma Mattarella: “È l’esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà. Da questi principi fondativi viene un appello: non possiamo arrenderci all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensità. Anche per rispettare i sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà”.

Mattarella cita Papa Francesco: Il Papa “nella sua “Fratelli tutti”, ci ha esortato a superare “conflitti anacronistici” ricordandoci che “ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte. Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti”.

Mattarella continua: “Si apriva la stagione dei diritti umani delle persone e dei popoli, per prevenire i conflitti, per affermare che la dignità delle persone non si esaurisce entro i confini dello Stato del quale sono cittadini. Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri. È la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco”.

25 aprile, Giuseppe Sala: “Invito alla sobrietà è incomprensibile”

L’invito alla sobrietà per il 25 aprile “è incomprensibile”. Lo dice il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in occasione della deposizione delle corone per il 25 aprile a Palazzo Marino.

Sala afferma: “Io mi sono sempre sentito sobrio e credo che lo sia la stragrande maggioranza di tutti quelli che sono in piazza. Questi inviti vanno fatti se c’è un’argomentazione”.

E ancora: “Avrei preferito dire ‘niente musica’ per esempio. Lo avrei trovato sbagliato, ma sarebbe stato un messaggio chiaro. Così è un messaggio fuorviante che tende a dare un segno negativo per chi è in piazza. A Milano c’è sempre sobrietà in chi manifesta il 25 aprile”.

Tajani: “Sobrietà non significa non celebrare una data storica”

Il vicepremier Antonio Tajani – alle Fosse Ardeatine per ricordare le 355 vittime della strage nazifascista – parla della “sobrietà” relativa al 25 aprile di cui tanto si continua a discutere. Tajani dichiara: La sobrietà non significa non celebrare una data storica, che ricorda la riconquista della libertà, che deve farci continuare a guardare in avanti. Noi dobbiamo continuare a difendere la libertà. La libertà la si difende ogni giorno tutti quanti insieme. Oggi è la festa di tutti gli italiani, è la festa del Tricolore, non di parte”.

di Mario Catania

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