Colpevole chi sollecita la violenza
| Politica
Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), i politici sono responsabili se permettono la diffusione di commenti che incitino l’odio sulle proprie pagine Facebook. Cosa dovrebbero fare per non essere attaccati?
Colpevole chi sollecita la violenza
Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), i politici sono responsabili se permettono la diffusione di commenti che incitino l’odio sulle proprie pagine Facebook. Cosa dovrebbero fare per non essere attaccati?
| Politica
Colpevole chi sollecita la violenza
Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), i politici sono responsabili se permettono la diffusione di commenti che incitino l’odio sulle proprie pagine Facebook. Cosa dovrebbero fare per non essere attaccati?
| Politica
AUTORE: Jean Valjean
Un politico è responsabile non solo di quel che scrive e dice, ma anche di quel che sollecita come reazione degli altri e che lui non condanna. A dirlo è la Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo che (decidendo su una vicenda avvenuta in Francia) ha
stabilito che i politici devono vigilare sulle proprie pagine Facebook e sono responsabili se permettono la diffusione di commenti di terzi che incitino all’odio o alla violenza.
Responsabili, anche se non li hanno scritti loro. L’argomento tocca la libertà d’espressione, compresa – quando questa ci sia – la sua dimensione provocatoria. Il pronunciamento della Cedu ha le sue ragioni ma solleva alcune domande. Un esempio: comizio in campagna elettorale. Un leader politico attacca un avversario per il voto. Dal pubblico si alzano cartelli contro l’avversario e contro il suo partito, magari con scritto “A morte”.
Il politico è responsabile di quei cartelli? Cosa dovrebbe fare, oltre ovviamente invitare i propri elettori a non usare mai un linguaggio discriminatorio od offensivo? Censurarli? Prender subito le distanze? E su Facebook, lo stesso? A questo punto la questione si articola e non attiene più soltanto alla libertà di espressione e ai suoi limiti ma investe pure il tema della censura e dell’autocensura.
Seguendo quest’ultima, ad esempio, il politico potrebbe evitare di affrontare temi troppo divisivi per non suscitare le reazioni dei propri seguaci o elettori. Ma a quel punto a essere limitata sarebbe la libertà del politico. E anche la democrazia.
di Jean Valjean
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
- Tag: politica
Leggi anche
Identità
12 Dicembre 2025
Va bene che l’identità la si aggiorni con cautela, ma se non la si afferma quando si è forti poi t…
Maggioranza e opposizione, le stesse spaccature
12 Dicembre 2025
Destra e sinistra non significano più nulla. Le spaccature e le differenze si generano ormai tutte…
Abbracci ed equilibrismi
10 Dicembre 2025
Un punto fermo non va mai dimenticato: la coerenza del governo italiano – per meglio dire dei gove…
Emma Bonino dimessa dall’ospedale, è a casa. “Condizioni stabili”
08 Dicembre 2025
Emma Bonino è stata dimessa dall’ospedale San Filippo Neri di Roma dove era ricoverata dallo scors…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.