app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Colpevole chi sollecita la violenza

Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), i politici sono responsabili se permettono la diffusione di commenti che incitino l’odio sulle proprie pagine Facebook. Cosa dovrebbero fare per non essere attaccati?
|

Colpevole chi sollecita la violenza

Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), i politici sono responsabili se permettono la diffusione di commenti che incitino l’odio sulle proprie pagine Facebook. Cosa dovrebbero fare per non essere attaccati?
|

Colpevole chi sollecita la violenza

Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), i politici sono responsabili se permettono la diffusione di commenti che incitino l’odio sulle proprie pagine Facebook. Cosa dovrebbero fare per non essere attaccati?
|
|
Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), i politici sono responsabili se permettono la diffusione di commenti che incitino l’odio sulle proprie pagine Facebook. Cosa dovrebbero fare per non essere attaccati?
Un politico è responsabile non solo di quel che scrive e dice, ma anche di quel che sollecita come reazione degli altri e che lui non condanna. A dirlo è la Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo che (decidendo su una vicenda avvenuta in Francia) ha stabilito che i politici devono vigilare sulle proprie pagine Facebook e sono responsabili se permettono la diffusione di commenti di terzi che incitino all’odio o alla violenza. Responsabili, anche se non li hanno scritti loro. L’argomento tocca la libertà d’espressione, compresa – quando questa ci sia – la sua dimensione provocatoria. Il pronunciamento della Cedu ha le sue ragioni ma solleva alcune domande. Un esempio: comizio in campagna elettorale. Un leader politico attacca un avversario per il voto. Dal pubblico si alzano cartelli contro l’avversario e contro il suo partito, magari con scritto “A morte”. Il politico è responsabile di quei cartelli? Cosa dovrebbe fare, oltre ovviamente invitare i propri elettori a non usare mai un linguaggio discriminatorio od offensivo? Censurarli? Prender subito le distanze? E su Facebook, lo stesso? A questo punto la questione si articola e non attiene più soltanto alla libertà di espressione e ai suoi limiti ma investe pure il tema della censura e dell’autocensura. Seguendo quest’ultima, ad esempio, il politico potrebbe evitare di affrontare temi troppo divisivi per non suscitare le reazioni dei propri seguaci o elettori. Ma a quel punto a essere limitata sarebbe la libertà del politico. E anche la democrazia.   di Jean Valjean

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Milano mette al bando il fumo all’aperto dall’1 gennaio 2025

26 Dicembre 2024
Anno nuovo e nuovi divieti a Milano dove dall’1 gennaio 2025 sarà praticamente proibito fumare a…

La giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari e le polemiche

26 Dicembre 2024
Non sta suscitando l’attenzione che meriterebbe la proposta, avanzata da diverse forze politiche…

Migranti in Albania, dopo il vertice Meloni conferma: “Avanti con soluzioni innovative. L’Europa è con noi”

24 Dicembre 2024
Il vertice si è tenuto insieme al ministro degli Esteri, della Difesa, dell’Interno, degli Affar…

Concerto di Natale, Riccardo Muti “bacchetta” i senatori: “Stutatelo ‘sto telefonino” – IL VIDEO

23 Dicembre 2024
Il Maestro Riccardo Muti, mentre parla all’aula, sente lo squillo di un cellulare e “bacchetta” …

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI