Uno in più, uno in meno, non sarà di certo questo bonus a peggiorare o risolvere le magagne del nostro Paese: ma che tutti i partiti politici si affannino a premiare chiunque, in quanto strumento privilegiato per ottenere il consenso elettorale, proprio non ci va giù. Ed è così che anche Azione, capitanato da Carlo Calenda, da sempre presentatosi come un partito europeista che boccia l’elargizione di mance e premi a raffica, dopo il rifiuto del governo di inserire nella Legge di bilancio 2022 il bonus salute mentale da 50 milioni di euro, chiede e ottiene dal Consiglio regionale lombardo di poter spendere nuovi soldi, inventandosi lo psicologo di base.
La pandemia da Covid-19, che dura da un paio di anni, sembra abbia provocato effetti disastrosi fra lavoratori, giovani studenti e nei rapporti di coppia. Il pesante impatto che essa ha avuto sulla sfera psichica degli individui è in molti casi sì da curare; tuttavia, il problema da sottolineare è la modalità nella distribuzione degli aiuti.
Passi quello una tantum da 150 euro, slegato dall’Isee. Facciamo anche finta di non capire quelli più consistenti e progressivi da 1.600 euro annui per Isee da 0 a 15mila e quello da 800 euro annui per Isee da 15mila a 50mila. Ma per quello da 400 euro annui per Isee da 50mila a 90mila, ecco sì, siamo d’accordo, lì ci vuole proprio lo psicologo: ma per chi l’ha proposto.
Di Matteo Grossi
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