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Estate italiana

Che estate sarà quella della politica italiana? Dalla “militante” Schlein, ai costi sempre più alti
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Che estate sarà? Elly Schlein la vuole ‘militante’ – «Vi propongo un’estate militante» ha detto alla Direzione nazionale del Pd – ma se dovesse andar male sarà la più classica “ultima spiaggia”. La segretaria mostra di avere un “cuore di panna” e il suo Pd somiglia sempre più a una nave senza nocchiero o a un più modesto materassino alla deriva.

L’estate è una stagione strana dove sembra che tutto sia sospeso, con le cicale che prevalgono sulle formiche, ma è un’illusione che in autunno si paga a caro prezzo. Achille Campanile lo diceva con il titolo di un suo famoso romanzo: “Agosto, moglie mia non ti conosco”. Per l’occasione potrebbe subire una modifica: “Agosto, segretaria mia non ti conosco”. Bisogna stare attenti a evocare ‘militanze’ se non si sa bene chi siano i militanti e per cosa dovrebbero militare. Perché poi ci si ritrova a Ferragosto o con i passamontagna tragicomici di Beppe Grillo o con la lotta all’autonomia differenziata che non fa la differenza su niente e genera indifferenza. Certo è che si può anche immaginare una bella estate militante ma bisogna almeno un po’ conoscere gli italiani e sapere che in fondo al cuore di ognuno di loro c’è un Bruno Cortona che vuole sorpassare, sorpassare e sorpassare ancora e non pensare ai mille problemi della vita e dell’Italia e, men che meno, alla terza rata del Pnrr.

Che estate sarà? La solita estate italiana ma molto più costosa del solito. I prezzi di tutto sono aumentati dappertutto. Gli stabilimenti balneari godono della concessione governativa a prorogare la concessione delle spiagge, rimandando la chiusura degli ombrelloni e la liberalizzazione degli affitti delle coste. Il risultato è che aprire un ombrellone su un lido costa oggi quasi il doppio rispetto all’estate scorsa. I monopoli non portano mai nulla di buono ma sapere che c’è anche il monopolio delle dune o la statizzazione del bagnasciuga fa venire in mente il perenne aforisma di Prezzolini: «In Italia nulla è stabile fuorché il provvisorio». I balneari sono la classicissima situazione provvisoria diventata stabile.

Che estate sarà? Sarà una classica “estate di scuola” che si è aperta con l’insopportabile finto psicodramma dell’esame di Stato in cui sono tutti promossi, lodati e sbrodolati e che si chiuderà con l’apertura di un nuovo anno scolastico peggiore del precedente e migliore del seguente. È il vero dramma nazionale – forse peggiore perfino della famigerata questione della giustizia – in cui nessuno sa mettere le mani perché si è rimossa la funzione fondamentale della scuola: studiare. Il risultato è spietato: la scuola non educa e non forma e crea da un lato presunzione di sapienza e dall’altro “classe eseguente”. La risposta all’esigenza di studiare e prepararsi è data dalle famiglie e dai privati in un mercato parallelo al dannoso monopolio statale dell’istruzione che, dal canto suo, è riuscito perfino a danneggiare le lezioni private estive che erano fonte, insieme, di studio e vita.

Che estate sarà? Sarà un’estate senza Silvio Berlusconi (pace all’anima sua), con gli sbarchi a Lampedusa e in Magna Grecia e i richiami all’Europa affinché ci dia una mano; un’estate con il pensiero di una guerra a due passi dal centro dell’Europa che si rimuove e si scaccia via come una fastidiosa zanzara che puntualmente ritorna; un’estate con Piercamillo Davigo in veste di imputato condannato invece che di pubblico ministero senza macchia e senza peccato (reato); un’estate che – in materia di bambini e di genitori – non si sa più se sia vero ciò che diceva Goethe riassumendo in due parole il senso della civiltà: «Viva chi vita crea». E la chiamano estate, questa estate senza te.

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