app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
decreto rave

Fiducia sul decreto rave party

Ha una ragione tecnica la scelta di porre la fiducia sul decreto rave, ma sono soprattutto quelle politiche a imporre una riflessione
|

Fiducia sul decreto rave party

Ha una ragione tecnica la scelta di porre la fiducia sul decreto rave, ma sono soprattutto quelle politiche a imporre una riflessione
|

Fiducia sul decreto rave party

Ha una ragione tecnica la scelta di porre la fiducia sul decreto rave, ma sono soprattutto quelle politiche a imporre una riflessione
|
|
Ha una ragione tecnica la scelta di porre la fiducia sul decreto rave, ma sono soprattutto quelle politiche a imporre una riflessione
La scelta di porre la questione di fiducia sul decreto relativo ai rave party ha una ragione tecnica: mancano poche ore alla sua scadenza, l’opposizione fa il suo mestiere opponendosi, l’approvazione della legge di bilancio ha preso tempo e quindi il governo rischia di vederlo decadere. Accanto alle questioni di tecnica legislativa, però, ve ne sono di politiche e non trascurabili: è originale che il governo ponga la fiducia su un testo la cui urgenza era dubbia e che, comunque, è stato considerato sbagliato dallo stesso governo, avendo provveduto a modificarlo su questioni non marginali. Già che il governo modifichi un decreto che ha emanato è contro la natura stessa della decretazione d’urgenza, ma che poi pretenda l’approvazione senza modifiche delle modifiche resesi necessarie forse è troppo. Tanto più che l’idea stessa del testo originario faceva a pugni con l’impostazione che il ministro della Giustizia tentava di dare all’intera materia, visto che Nordio proponeva di depenalizzare diversi reati e qui se ne introduce uno nuovo. Più in generale ancora, del resto, va ricordato che non c’è nulla di male a volere maggiore severità e rigore repressivo, ma ciò richiede la precisione che qui è mancata e necessita di far funzionare la giustizia. Altrimenti il preteso rigore delle norme diventa inutile declamazione, sulla scia delle gride di manzoniana memoria. Il passaggio è delicato e per il governo imbarazzante, ma pesa anche il tema della credibilità. di Sofia Cifarelli

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Mattarella: “Ho promulgato leggi che non condividevo, che ritenevo sbagliate e inopportune” – IL VIDEO

16 Novembre 2024
Mattarella ha sottolineato come, nel corso dei suoi quasi 10 anni da Presidente della Repubblica…

La legge sulla maternità surrogata “reato universale” in Gazzetta Ufficiale lunedì

16 Novembre 2024
Il disegno di legge per rendere la maternità surrogata “reato universale” sarà in Gazzetta Uffic…

CorteSia, politica e magistratura

16 Novembre 2024
Per quanto possa apparire ardito, c’è un nesso fra la Corte costituzionale che smonta il regiona…

I Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) e l’Autonomia Differenziata in Italia

15 Novembre 2024
I Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) sono stati introdotti con l’obiettivo di sostituire…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI