Fonti d’energia connesse alla geopolitica
L’Italia contesta la bozza dell’Unione europea sulla soglia delle emissioni di gas. A rischio circa 10 miliardi di euro di investimenti che si troverebbero senza la patente verde.
| Politica
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L’Italia contesta la bozza dell’Unione europea sulla soglia delle emissioni di gas. A rischio circa 10 miliardi di euro di investimenti che si troverebbero senza la patente verde.
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L’Italia contesta la bozza dell’Unione europea sulla soglia delle emissioni di gas. A rischio circa 10 miliardi di euro di investimenti che si troverebbero senza la patente verde.
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L’Italia contesta la bozza dell’Unione europea sulla soglia delle emissioni di gas. A rischio circa 10 miliardi di euro di investimenti che si troverebbero senza la patente verde.
Una questione di gas ma non solo. La notizia è sapida, anche se con la partita del Quirinale in pieno svolgimento rischia di passare inosservata. L’Italia avrebbe contestato la bozza dell’Unione europea sulle soglie delle emissioni di gas. La ragione? Troppo basse. Parliamo di tassonomia ed energia, in vista degli ambiziosi obiettivi green che l’Ue ha fissato per il 2030. Stando ad alcune indiscrezioni, il nostro Paese non avrebbe a genio i limiti previsti per riconoscere come ‘verdi’ gli impianti che producono gas perché considerati troppo bassi.
Con le soglie ipotizzate si troverebbero infatti a non aver la patente verde investimenti per circa 10 miliardi di euro. Riguardo a ciò bisogna tener presente che questi limiti non sono riferiti alla produzione in generale bensì a quella che può ricevere i finanziamenti. Il che, detto fuor dai denti, con l’attuale prezzo del gas (altissimo) è roba inutile, almeno fino a quando non caleranno i prezzi. Ma a quel punto l’inutilità – causa calo dei costi – sarebbe ribadita.
Ecco allora che opporsi oggi, per l’Italia, su un tema come le soglie del gas e l’accesso ai finanziamenti significa in qualche modo far da sponda ai francesi che tengono il punto sul nucleare da inserire nella tassonomia Ue. Una scelta che ben spiega come, in Europa (ma non solo), le fonti d’energia siano tornate a essere materia geopolitica. Quanto agli impegni presi da qui al 2030, sono un programma così vasto che neppure un buon mago sarebbe in grado di svelare il modo in cui si realizzeranno.
di Jean Valjean
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