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Fretta e divisioni politiche

Tempi stretti per elaborare e presentare la legge di bilancio: così il Parlamento ne esce compresso
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Tempi stretti per elaborare e presentare la legge di bilancio: così il Parlamento ne esce compresso
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Fretta e divisioni politiche

Tempi stretti per elaborare e presentare la legge di bilancio: così il Parlamento ne esce compresso
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Tempi stretti per elaborare e presentare la legge di bilancio: così il Parlamento ne esce compresso
Che il governo avesse tempi molto stretti per elaborare e presentare la legge di bilancio lo abbiamo osservato in molti. Va aggiunto che le ristrettezze temporali si riferiscono appunto alla redazione e presentazione, sicché – avendo votato a settembre ed essendosi insediato il governo a ottobre – è evidente che il ruolo del Parlamento ne esce compresso, mentre invece la questione tempo non può essere invocata a proposito delle idee da inserire in quella legge, perché si suppone le avessero già chiare quando si sono candidati a governare. Il fatto è che la fretta è stata solo un’aggravante dei contrasti interni alla maggioranza, sicché anche nel merito – non solo del testo originario ma del maxiemendamento, oramai tradizionale come il panettone – non si riesce a mettere un punto fermo, ad avere una versione definitiva. Il tutto mentre il Parlamento non tocca palla, totalmente irrilevante. Anche in questo caso: detestabile ma comprensibile quando i numeri della maggioranza sono risicati o a rischio, meno quando si è all’indomani delle elezioni e si dispone di margini di sicurezza. È stata anche avanzata l’ipotesi che la legge sia presentata all’Aula come non emendabile. Tesi tutt’altro che sciocca, ma che deve discendere da una modifica istituzionale riguardante quell’adempimento (come si usa fare nel sistema inglese), mentre non può essere il modo di non far emergere le comunque emerse crepe. Per giunta in materia fiscale, che richiederebbe nettezza e stabilità nel tempo. Di Gaia Cenol 

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