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I padri ci sono, devono essere identificati

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Il sindaco di Napoli Manfredi ha lamentato l’impossibilità di metter mano a qualsiasi risanamento strutturale o intervento strategico. La causa risiede nello stato di dissesto finanziario che fu dichiarato la prima volta dal comune nel 1992

I padri ci sono, devono essere identificati

Il sindaco di Napoli Manfredi ha lamentato l’impossibilità di metter mano a qualsiasi risanamento strutturale o intervento strategico. La causa risiede nello stato di dissesto finanziario che fu dichiarato la prima volta dal comune nel 1992
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I padri ci sono, devono essere identificati

Il sindaco di Napoli Manfredi ha lamentato l’impossibilità di metter mano a qualsiasi risanamento strutturale o intervento strategico. La causa risiede nello stato di dissesto finanziario che fu dichiarato la prima volta dal comune nel 1992
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Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ex rettore dell’Università Federico II, si è imbarcato nella classica avventura in cui la percentuale di sofferenza personale e politica oggettivamente eccede le possibilità di centrare anche solo una parte di quanto promesso. Non per sue responsabilità, che non possono ancora esserci, ma per un accumularsi di incrostazioni e problemi che risalgono ad almeno trent’anni. Solo perché vogliamo considerare prescritti quelli antecedenti. Il sindaco Manfredi ha lamentato l’impossibilità di metter mano a qualsiasi risanamento strutturale o intervento strategico a causa dello stato di dissesto finanziario che fu dichiarato la prima volta dal comune nel 1992 (!). Prima o poi, però, oltre che prendere di petto la situazione negli inevitabili e dolorosi modi (attingendo ai soldi del contribuente), si dovrà pur ragionare sulle responsabilità. Non può valere l’idea che non sia mai colpa di nessuno. Dai tempi del sindaco Bassolino e del cosiddetto ‘Rinascimento’, si è scelto di lavorare e ottenere risultati sul fronte dell’immagine e del turismo, favorendo lo sviluppo di una micro classe imprenditoriale dell’ospitalità. Cosa buona e giusta, nata grazie all’imput dei soldi pubblici piovuti e usati bene in città per il lontanissimo G7 del 1994. Preistoria. Da allora non si è fatto che replicare lo stesso schema: ripulita una città di una bellezza struggente, il turismo non può che ripartire. Dietro, il nulla. Con la colpevole indifferenza di amministrazioni quasi tutte dello stesso colore.   di Marco Sallustro

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