Il caravanserraglio
| Politica
Mentre l'”altra Italia” va a lavorare e a vincere, i politici italiani, da destra e sinistra, hanno già dato il via alla fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili.
Il caravanserraglio
Mentre l'”altra Italia” va a lavorare e a vincere, i politici italiani, da destra e sinistra, hanno già dato il via alla fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili.
| Politica
Il caravanserraglio
Mentre l'”altra Italia” va a lavorare e a vincere, i politici italiani, da destra e sinistra, hanno già dato il via alla fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili.
| Politica
AUTORE: Fulvio Giuliani
L’altro giorno scrivevamo dell’’altra Italia’. L’Italia del lavoro, della competenza, della competizione, del merito, della ragionevolezza, della passione per le cose vere e concrete. L’Italia del futuro.
Voglio ringraziare i tantissimi che si sono sentiti coinvolti da quest’idea di Italia (banalmente perché la incarnano nel loro quotidiano) e hanno voluto commentare, mandare messaggi pubblici e privati, alzare la mano e dire: “noi siamo quell’Italia, quel Paese che non ha voglia di questo spettacolo indecoroso, irresponsabile e pericolosamente infantile“.
Voglio ringraziarli, anche se non farò certo i nomi di chi in particolare si è preso il disturbo di scrivere in privato, i tantissimi che avrebbero voluto far arrivare un messaggio di vicinanza e solidarietà al presidente del Consiglio Mario Draghi, pur consci del valore puramente simbolico dei pensieri e delle azioni dell’Italia che per il caravanserraglio della politica semplicemente non esiste.
Del resto, basta guardarsi intorno in queste ore: a destra e sinistra è (già) la fiera delle promesse più spericolate e irrealizzabili, così come la corsa all’“eredità“ di Mario Draghi, di quell’agenda che tutti vorrebbero intestarsi, dopo averne affossato con suprema indifferenza e superficialità l’unico reale titolare.
Ancora, il volo incrociato dei coltelli fra supposti alleati, pronti a scannarsi al primo segnale di predominio dell’uno o dell’altro.
Che dire, poi, della fantasmagorica parabola del Movimento Cinque Stelle: Conte è già il passato, affossato dai suoi stessi amici, a cominciare da quel Grillo sempre pronto ad assecondare gli istinti primordiali una forza refrattaria per Dna alla maturazione. I “duri e puri“ invocano il ritorno del Che Guevara de noantri, Di Battista, e lui fa sapere di ‘pensarci’. Ah, però.
Per fortuna, l’’altra Italia’ esiste, domani si sveglierà e andrà a lavorare e vincere come sempre. Nonostante tutto questo.
di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
A Taranto assedio, contestazioni e minacce degli ambientalisti anti-Ilva. Si dimette il sindaco Piero Bitetti
29 Luglio 2025
Caos a Taranto. Dopo solo circa 50 giorni dalla sua elezione (17 giugno 2025), il sindaco Piero Bi…
Meloni e la copertina di Time
26 Luglio 2025
La copertina su Time della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è indiscutibilmente un riconosc…
Inchiesta urbanistica a Milano, gli interrogatori. Tancredi: “Ho sempre agito nell’interesse del Comune”. Catella scrive agli stakeholder. Marinoni non risponde al gip, il suo legale: “Nessun sistema corruttivo”
23 Luglio 2025
Davanti al giudice i 6 indagati nell’inchiesta urbanistica a Milano per i quali la Procura ha chie…
Balneari e la frittata sulla battigia
23 Luglio 2025
Eccola qui la frittata fatta sulla battigia, bagnata da una risacca continua e immobile. Sì, stiam…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.