app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Il giorno più bello

È arrivato il momento delle decisioni. È arrivato il giorno che mette in ordine le cose, comunque vada. Il giorno delle elezioni è sempre un giorno di festa o almeno dovrebbe esserlo. In qualsiasi angolo della terra
|

Il giorno più bello

È arrivato il momento delle decisioni. È arrivato il giorno che mette in ordine le cose, comunque vada. Il giorno delle elezioni è sempre un giorno di festa o almeno dovrebbe esserlo. In qualsiasi angolo della terra
|

Il giorno più bello

È arrivato il momento delle decisioni. È arrivato il giorno che mette in ordine le cose, comunque vada. Il giorno delle elezioni è sempre un giorno di festa o almeno dovrebbe esserlo. In qualsiasi angolo della terra
|
|
È arrivato il momento delle decisioni. È arrivato il giorno che mette in ordine le cose, comunque vada. Il giorno delle elezioni è sempre un giorno di festa o almeno dovrebbe esserlo. In qualsiasi angolo della terra
Al disordine, semmai, possiamo pensare poi noi – intesi come classe politica e dirigente, società e comunità – stravolgendo, non rispettando, facendo finta di non capire. Dimenticando in toto le promesse e le roboanti parole della campagna elettorale. Entro certi limiti è fisiologico, oltre è patologico. Come capitato nell’ultima legislatura, tanto per capirci. Il giorno delle elezioni è sempre un giorno di festa o almeno dovrebbe esserlo. In qualsiasi angolo della terra. È il giorno in cui ricordare chi ha dato se stesso, la propria vita, la propria anima perché ciascuno di noi possa sentirsi cittadino e non suddito o semplice pedina di un gioco molto più grande. I cinici e i luogocomunisti vi diranno che è così anche da noi, dimenticando che a decidere non sono umori e sondaggi, ma solo quello che vuole l’elettore. Anche all’ultimo istante, spesso da solo, in un momento di silenzio. La legittimità democratica è tutto, ma solo la responsabilità individuale e politica la rendono realmente capace di disegnare il futuro di un Paese e di ciascuno di noi. Non basta votare, non si inserisce la scheda nell’urna e via. La democrazia non è ‘metti una crocetta e dimenticala’, la democrazia è partecipazione, controllo, equilibrio dei poteri, consapevolezza. Una democrazia grande e matura non pone in discussione i propri principi e il proprio ruolo nel mondo ogni volta che si va a votare. Non pretende di reinventarne se stessa e la realtà ogni volta che apre le urne. Questo è qualunquismo, facile propaganda per allocchi. Oggi decidiamo chi avrà l’onere e l’onore di governare l’Italia, non dove sia il Bene o il Male e tanto meno chi siano i buoni e i cattivi. Il voto – nell’era della maturità democratica di un Paese – non è mai l’Armageddon. È la festa della democrazia, è il giorno in cui si onora chi ci ha permesso di essere qui.   Di Fulvio Giuliani

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Tre pilastri per cambiare

29 Marzo 2024
Bombardati di cattive notizie, media e politica giocano sulle nostre paure per avere reazioni. M…

La faglia politica tra partiti e amministratori

28 Marzo 2024
Quel che si osserva è una progressiva destrutturazione del rapporto politico tra partiti e ammin…

Nuovo codice della strada, via libera della Camera: meno autovelox, auto più potenti ai neopatentati

27 Marzo 2024
Con 163 voti favorevoli e 107 contrari , l’Aula della Camera ha approvato il disegno di legge ri…

I putiniani fra noi contro gli interessi dell’Italia

25 Marzo 2024
L’Italia è piena di anti Ue e filo-putiniani. Se ce lo fossimo dimenticati, ce lo ricorda bene l…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI